MILANO – Gli aggiornamenti arrivano dal Governo, in relazione al nuovo Dpcm le cui misure saranno attivate da giovedì 15 ottobre. In seguito alla riunione avvenuta con il Comitato tecnico scientifico, Regioni ed enti locali, il presidente Giuseppe Conte ha varato il nuovo Dpcm, Decreto del presidente del consiglio dei ministri, decreto ricco di norme più rigide per limitare il contagio.
Dpcm, cosa cambia dal 15 ottobre
Ancora nulla di certo, ma sono diverse le indicazioni trapelate dalla bozza che abbiamo potuto visionare. “Cercheremo di licenziare il Dpcm già stasera” ha detto Conte, ma le nuove misure dovrebbero nel caso entrare in vigore a partire da giovedì 15 ottobre.
Ciò che è certo è che il Governo esclude nuovi lockdown generali, come quello di marzo. Piuttosto, ci saranno lockdown locali se la situazione epidemiologica specifica sarà tale da rendere questa misura indispensabile.
Considerato l’aumento del numero di contagi da Covid, oltre alla decisione certa di ridurre a 10 giorni la quarantena, al posto dei 14 attuali, e eliminare la regola del doppio tampone in caso di contagio, lasciandone uno solo, scatta l‘obbligo di indossare sempre la mascherina all’aperto, anche quando si fa attività motoria come una passeggiata, ma non invece quando si praticano attività sportive come il jogging.
Il Governo intende anche insistere con una campagna di forte raccomandazione a favore dell’uso delle mascherine per i non conviventi, anche all’interno delle case, anche se trattandosi di privato non si potrà procedere a un divieto ad hoc. Per le feste private previsto un massimo di 30 invitati.
Nuovo Dpcm, le restrizioni per i locali
Tra le proposte, oltre ad esempio a quelle legate allo sport, per quanto riguarda le attività dei servizi di ristorazione – fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie – sono consentite fino alle 24 e a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi.
Previsto anche il divieto di assembramento davanti a bar e ristoranti dalle 21 alle 6
Continuano a essere consentite le attività delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscano la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
Resta anche consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché la ristorazione con asporto fermo restando l’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.