Ho seguito dagli Stati Uniti il programma REPORT nella parte dedicata al caffè ed ho apprezzato la denuncia sulla scarsa qualità media del caffè in Italia, dichiara Guido Bernardinelli Amministratore Delegato de La Marzocco – azienda di macchine professionali da caffè leader nel mercato mondiale.
In realtà sono anni che tutti lo stiamo dicendo. Eppure davanti alle anticipazioni sull’inchiesta di Report, nata dopo le segnalazioni dell assaggiatore Andrej Godina (Socio e Master Barista della Speciality Coffee Association of Europe – SCAE, ha conseguito tutte le certificazioni del Coffee Diploma System e si è qualificato come formatore autorizzato. Nel 2013 gli è stato riconosciuto il premio quale miglior formatore autorizzato della SCAE) si è riscontrata una generale levata di scudi.
Concordo nel dire che nei bar italiani si beve mediamente un caffé mediocre.
Prosegue Guido Bernardinelli: Il prezzo della tazzina di caffé da noi non sale alla stregua degli altri prodotti di consumo di specialità, i margini si riducono e quindi la qualità scende, ma resta percepita alta perché il consumatore è ormai assuefatto alla caffeina.
Inconsciamente ne sente un bisogno fisico prima di tutto e non sempre ne ricerca il gusto. Senza considerare che il caffé espresso è un prodotto del consumo abituale in Italia e non una specialità per la quale si è disposti a spender qualcosa in più. Quindi il mercato accetta ahimé la bassa qualità danneggiando il consumatore.
REPORT mancava al nostro settore. Mi auguro che adesso ci sia un prima ed un dopo REPORT. Nel senso della qualità. Nel senso che il caffé cattivo (per il gusto e per la salute) sarà ora nel mirino del consumatore.
Bisogna ripartire dall’inchiesta di REPORT e rifondare tutti insieme un nuovo Rinascimento del caffè italiano, che restituisca margine di contribuzione alla filiera e qualità ai consumatori.
