LALLIO (Bergamo) – Sembra quasi un dottor azzecca-garbugli al contrario, il consigliere comunale di Lallio Giacomo Lodovici, all’opposizione.
Se l’avvocato di Lecco di manzoniana memoria aveva la capacità e gli agganci giusti per sottrarre i suoi clienti dai guai, il politico locale bergamasco dimostra invece una sorta di spiccata capacità di far finire i suoi concittadini nei guai, tra multe e ammonimenti della polizia locale.
E così — forse non pago dopo il suo esposto al Comune contro le mamme che durante una marcia non competitiva avevano distribuito fette biscottate e marmellata ai bambini partecipanti, con tanto di 1.032 euro di multa nei confronti dell’Associazione Genitori del paese — Lodovici ha segnalato anche alla polizia locale un cartello esposto al bar pasticceria «Peccati di Gola», secondo lui non regolare: «Un caffè per A.Ge.» si leggeva su un cartello posizionato davanti a un contenitore per la raccolta di monetine.
Semplicemente un cartello e un salvadanaio per la clientela, proprio per aiutare l’Associazione Genitori a coprire l’importo della maxi multa da 1.032 euro.
Dopo aver ricevuto l’esposto di Lodovici la polizia locale è intervenuta nel locale sabato pomeriggio (nel giorno in cui la presidente dell’A.Ge. faceva sapere che la colletta di semplici cittadini, locali e associazioni, aveva ormai garantito la copertura della cifra).
«Ci è stato spiegato dai vigili — dicono dal bar — che non era possibile fare una raccolta fondi, praticamente di beneficienza, abbinandola però a un costo preciso, 1 euro, come quello per il caffè. Abbiamo quindi sostituito quel cartello indicando semplicemente “un’offerta libera”».
La multa, stavolta, non dovrebbe scattare, salvo sorprese. Ma a Lallio, dopo la marmellata, anche un caffè virtuale in solidarietà può diventare un problema