MILANO – La cerimonia del tè arriva dall’Oriente, decisamente lontano dall’Italia e soprattutto dall’abitudine tutta tricolore dell’espresso. Questa bevanda e il suo modo di esser preparata, gustata, vissuta, deve la sua diffusione nello Stivale anche all’attività costante di alcune donne imprenditrici. Leggiamo la storia di queste pioniere dall’articolo di Federica Maria su pantografomagazine.com.
Donne imprenditrici e cultrici del tè in Italia
Il tè, legato a terre lontane, distanti – anche culturalmente – dal nostro Paese, ha sempre suscitato poco interesse nella tradizione gastronomica italiana, segnata maggiormente dal caffè (il rapporto finora è di un grammo di tè per ogni 84 grammi di caffè acquistati). Ma qualcosa sta cambiando, e nel panorama italiano stanno aumentando sale, locali e negozi specializzati dedicati alla bevanda, complice anche un rinnovato entusiasmo e la curiosità degli italiani nei confronti del tè di qualità. Sembra infatti essere arrivata “l’ora del tè” anche in Italia: Euromonitor International ha stimato, nel suo ultimo rapporto del 2018, una crescita del 14% in volume e del 16% in valore per il tè in Italia entro il 2021. Dati che lasciano pensare a un incremento del consumo del prodotto per i prossimi anni.
Secondo il Canone del Tè di Lu Yu – prima monografia sul tè scritta nel 760 durante la dinastia Tang, uno dei periodi di massimo splendore della civiltà cinese – fu il leggendario Shennong, dio della medicina e dell’agricoltura, a scoprire per primo la tanto apprezzata bevanda, nel lontano 2737 a.C.
In Italia, la prima sala da tè arriva “soltanto” 127 anni fa, ed è tuttora in attività
Si tratta della romana Babingtons. È il 1893 quando Isabel Cargil e Anna Maria Babington, due ladies inglesi approdate nel Bel Paese dopo una delusione d’amore, si rendono conto che a Roma non esiste nemmeno una sala da tè e decidono di investire tutti i loro risparmi per donare un salotto inglese alla città eterna (complice il grande successo, dopo qualche anno le due socie decidono di spostarsi da via Due Macelli a piazza di Spagna). Oggi alla guida di Babingtons ci sono i cugini della quarta generazione Chiara Bedini e Rory Bruce. La sala da tè offre una ricca scelta di piatti dolci e salati della tradizione inglese, e la possibilità di provare una colazione, un brunch o il rito dell’afternoon tea in pieno stile British.
La comparsa di questa bevanda in Italia deve dunque molto allo spirito delle donne imprenditrici, anche oggi
Molte sono infatti le tea room nostrane gestite da donne, che fanno della diffusione della conoscenza del tè la loro missione. Intorno alla fine degli anni Ottanta apre in Italia una seconda sala, nella periferia di Milano, dedicata interamente alla degustazione del tè: oggi alla guida del Tete a thè di Abbiategrasso c’è Stefania Gilardi, tea sommelier e tea educator certificata UK Tea Academy, affiancata dal marito Enzo.
Il locale, realizzato con pavimento in beola del Seicento e mattoni a vista (all’epoca era il magazzino del vicino castello visconteo), propone un centinaio di tè provenienti da tutto il mondo, infusi e tisane, ma anche dolci e distillati. Questa passione, poi, l’ha portata a fondare la Tea Academy Italia, un’associazione culturale che ha lo scopo di promuovere e diffondere la cultura del tè attraverso corsi, seminari, workshop, “tea class” ed eventi formativi; nata con la collaborazione della UK Tea Academy di Londra, si propone di soddisfare la crescente richiesta di conoscenza su questo mondo da parte di consumatori curiosi e professionisti di settore, con corsi di diversi livelli, organizzati in tutta Italia.
Di più recente apertura è invece la torinese Kintsugi Tea & Cakes della giovane imprenditrice Francesca Alessio
Un vero e proprio angolo di Giappone nel cuore della città, il primo di questo tipo nel capoluogo piemontese. Originaria di Aosta, ha avviato la sua attività nel dicembre 2018 insieme all’amica Martina, che ha deciso di seguirla in questo percorso guidata dalla passione per il tè e i dolci fusion. La teieria è infatti anche pasticceria fusion giapponese: il menù unisce infatti il Giappone con l’Italia e soprattutto con Torino, bilanciando tradizione e ricercatezza – un esempio sono i “baci di matcha”, la variante nipponica dei sabaudi baci di dama.
I dolci ideati da Francesca, infatti, pur essendo di ispirazione orientale, sono creati basandosi sulla sua personale esperienza e soprattutto su una continua sperimentazione di sapori, combinazioni, consistenze, colori.
Sul finire del 2019, è arrivata poi a Milano la bottega Xing Cha, un luogo totalmente dedicato alla cultura del tè cinese, in cui scoprire proprietà, regole di servizio e segreti di questa bevanda dalla storia millenaria.
L’obiettivo di Xing Cha è principalmente quello di divulgare la dimensione conviviale del tè, attraverso degustazioni guidate ed eventi. Nella boutique è inoltre possibile prendere parte a meditazioni guidate in un ambiente silenzioso, cullati da musiche rilassanti e inebriati da incensi dal potere calmante; anche in questo caso però, il tè rimane protagonista: prima o dopo la pratica, è possibile purificare corpo e mente con infusi tradizionali cinesi.