LECCE – Il Centro di Ipertensione al 2° piano del Polo Oncologico avrà presto un «Pulse wave velocity wireless». Un’apparecchiatura senza fili che sostituirà quella attualmente in uso e che serve a misurare la rigidità delle arterie.
O, come dice il dottore Giuseppe Antonio De Giorgi, il cardiologo che lo usa ogni giorno, « misura la “stiffness”». E spiega, «Quando si è giovani, le grosse arterie, l’aorta prima di tutto, ma anche i vasi del collo, delle gambe, delle braccia, dell’addome, le renali, sono elastiche e garantiscono un ritorno di pressione. Con l’avanzare dell’età e con le malattie come l’ipertensione, il diabete mellito, l’aterosclerosi, il colesterolo alto.. . le arterie si irrigidiscono, si perde elasticità e il ruolo dei vasi diventa più difficile».
L’esame misura la velocità dell’onda di polso, «Quanto più veloce è l’onda – spiega il cardiologo – tanto più significa che l’arteria è rigida. E quanto più è lenta l’onda di polso trasmessa dal cuore ai vasi, tanto meglio sta l’organismo».
Una regola del buon senso in medicina recita: “Una persona ha l’età delle sue arterie”. «Significa che se un giovane a 30 anni ha le arterie rigide è come se ne avesse 70; e viceversa, se un 80enne ha i vasi ancora elastici, è destinato a una vita più lunga».
Se l’esame rivela una rigidità troppo alta, il medico interviene con dei farmaci anti-ipertensivi che sono in grado di migliorare l’elasticità e ridurre il rischio di ictus e di infarto, agendo sulle pareti dei vasi.
La donazione di Quarta Caffè, del valore di quasi 9mila euro, non comporta obblighi o vincoli per la Asl. Non vi sono prodotti o altre prestazioni, legate alla macchina, da acquistare. La direzione della Asl ha accettato l’apparecchiatura e l’ha inventariata.
Come si diceva il «Polso d’onda» è destinato al Centro ipertensione dell’unità di Medicina; propriamente al Day hospital al 2° piano del padiglione Oncologico del Fazzi, dove si fa Medicina, Talassemia e Ipertensione. Si accede con impegnativa del medico curante, tramite Cup aziendale.