MILANO – Se ne parla da più di un anno Adesso l’apertura di Starbucks a Milano, è prossima. Sarà nel prossimo autunno. Le assunzioni sono partite. E adesso si aggiunge il coinvolgimento dei giovani della Comunità di Don Gino Rigoldi.
Don Rigoldi sostenuto dal colosso americano
Quando Starbucks aprirà a Milano ha già promesso di assumere ben 300 persone, tutte specializzate: 150 per Piazza Cordusio altre 150 per due locali immediatamente successivi. Tra queste, una ventina arriveranno dalla Comunità Nuova di Don Gino Rigoldi.
Si tratta di persone in difficoltà da reinserire nel mondo del lavoro. E la multinazionale americana ha intenzione di tendere loro una mano.
Una collaborazione tra multinazionale e sociale
Iniziata quando Starbucks ha espresso la volontà di ampliare il progetto della sua prima Reserve Roastery europea realizzando dei dehors davanti all’ingresso in piazza Cordusio.
Ma proprio davanti all’ex palazzo delle Poste si trova l’edicola sociale gestita da Comunità nuova di Don Gino Rigoldi.
Un punto vendita che dà lavoro a persone che stanno vivendo una situazione fragile.
Così il sacerdote e i vertici di Starbucks si sono incontrati
“Doveva essere un incontro di cinque minuti. Invece siamo rimasti a parlare per due ore. — ha spiegato don Gino al Corriere della Sera.”
“Il presidente di Starbucks ci ha assicurato che assumerà una ventina di nostri ragazzi. Non ho esitato un minuto. Al fine di garantire uno stipendio e un futuro dignitoso a chi adesso vive un momento difficile.”
“Il presidente ha anche aggiunto che ci metterà a disposizione il suo personale per dei corsi di formazione alle persone che seguiamo. C’è stata una bella disponibilità”.
Manca solo il via libera della sovrintendenza
Per il momento la multinazionale non ha ancora presentato il progetto. Intanto l’edicola continuerà in ogni caso ad esistere: il Comune si è impegnato a trovare un’altra collocazione. Perché don Rigoldi, prima di dire sì a Starbucks, si era già accordato con il comune di Milano. Che è alla ricerca di una nuova location, sempre centrale, per l’edicola.