TRIESTE – “Da dodici anni TriestEspresso è la fiera di riferimento per gli operatori di tutto il mondo
dell’espresso. Ma a ben vedere la storia di TriestEspresso inizia molto prima.
Inizia nei primi anni Sessanta con le Giornate del Caffè, un momento dedicato ai professionisti del
settore che si svolgeva prevalentemente nella “vecchia” fiera campionaria. In un’affollata e spesso
afosa sala, si riunivano per parlare dell’andamento del mercato del coloniale triestini, italiani e già
allora operatori stranieri.
C’erano personaggi di spicco dell’imprenditoria locale, a partire dal commendator Primo Rovis che proprio quest’anno purtroppo abbiamo dovuto salutare, e c’erano colossi del mercato internazionale, come l’Istituto Brasilero do Cafè, che sponsorizzò queste giornate assieme alla Banca Nazionale del Lavoro. Erano giornate intense, nate dall’esigenza di confronto e aggiornamento fra i professionisti di un settore che allora come oggi è di primaria importanza per la città. La passione dei triestini per il caffè, infatti, non nasce a caso.
E’ strettamente legata alla sua storia, alla sua economia e alla sua fortuna. Un percorso che ha avuto
una spinta determinante quando il Barone Revotella decise di dare il suo sostegno, con un
consistente investimento finanziario, all’apertura dell’istmo di Suez, fondamentale per lo sviluppo
dell’economia triestina basata sui traffici marittimi. E quindi anche sul caffè.
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La proclamazione del porto franco, per opera di Carlo VI d’Asburgo (1719), segna una data
fondamentale nella storia triestina. La città incominciò a estendersi a nord delle mura, al posto
delle saline, di cui riproduceva nella rete delle vie il disegno geometrico. Lo sviluppo del traffico, il
rapido decadimento di Venezia, i provvedimenti di Carlo VI e di Maria Teresa portarono a un
aumento notevole della città.
Il regime doganale di porto franco internazionale è l’ elemento caratterizzante che ha
accompagnato l’evoluzione storica dello scalo marittimo di Trieste.
Introdotto nel 1719 dagli Asburgo e riconfermato dalla Comunità Europea e dalle Leggi della
Repubblica Italiana, il Porto Franco di Trieste garantisce la semplificazione del sistema doganale e
la conseguente accelerazione del transito delle merci.
Per tutte queste ragioni, in un certo senso, TriestEspresso Expo con questa edizione ritorna alle
origini, in questa cornice dei magazzini 27 e 28 proprio del Porto Franco Vecchio.
Da quelle innovative misure che hanno portato allo sviluppo portuale, passo dopo passo è stato
costruito un patrimonio prezioso, fatto di moltissime specializzazioni: nel comparto triestino
abbiamo i torrefattori, ma anche chi il caffè lo seleziona, lo trasporta, lo lavora e lo studia. Il
distretto del caffè di Trieste è un’enorme ricchezza per tutta la città e questa fiera, TriestEspresso
Expo, ne è la sua vetrina internazionale.
Come Camera di Commercio ci siamo impegnati fortemente per non perdere tutto questo. Anzi
stiamo lavorando per valorizzarlo ancora di più. Stiamo lavorando assieme alle istituzioni locali e a
illycaffè ad altri progetti dedicati al settore da realizzare nel prossimo futuro: in programma ci sono
un museo permanente, una serie di eventi che si svolgeranno qui in parallelo all’Expo 2015 di
Milano, un Festival del Caffè di ampio respiro a coinvolgere tutta la città. Eventi diversi, ma un
unico filo logico: quello di affermare, come la sua storia ci ricorda, Trieste capitale dell’espresso”.