MILANO – Calano le tensioni sulle borse del caffè ed entrambe si riavvicinano alle soglie inferiori del ristretto range in cui si sono posizionate nel corso di questo mese. Pressoché nullo l’impatto sui mercati del taglio delle stime ufficiali attuato da Conab, che ha peraltro riguardato la sola produzione di robusta, mentre le cifre relative agli arabica sono state anzi lievemente riviste al rialzo.
A New York, la settimana si è aperta con due sedute in territorio positivo, che hanno riportato, martedì 19 settembre, il contratto per scadenza dicembre sopra la soglia dei 160 centesimi.
La chiusura giornaliera è stata a 160,95 centesimi, il livello massimo, per la scadenza principale, dalla prima decade di agosto. Ma il giro di boa settimanale ha segnato una decisa inversione di tendenza, che ha schiacciato le quotazioni verso il basso.
Tre ribassi consecutivi hanno spinto così il benchmark, venerdì 22 settembre, a 151,15 centesimi. Rispettato comunque il supporto del dollaro mezzo, con il minimo giornaliero a 150,05. Dal venerdì precedente, il contratto ha lasciato sul campo il 5%.
Una sola giornata al rialzo per il mercato londinese, che ha inaugurato la settimana guadagnando 10 dollari e risalendo a quota 2.566. Poi, la virata al ribasso, con quattro sedute in territorio negativo, che hanno spinto il contratto per scadenza novembre a 2.461 dollari venerdì scorso, con una flessione del 3,7% nell’arco dell’ottava.
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