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Dolcificanti non a rischio diabete: la scienza li scagiona

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CONVEGNO – Gli esperti difendono i dolcificanti dalle accuse che stanno dilagando sul Web MILANO – L’utilizzo di dolcificanti non calorici non comporta rischi per la salute e bisogna risolvere lo ‘scollamento’ che esiste fra le informazioni che circolano nell’opinione pubblica, in primis su internet, e nella comunità scientifica. Con questo obiettivo si riuniscono oggi a Roma i principali esperti sul tema per l’incontro ‘Dolcificanti intensi non calorici: focus sulla sicurezza d’impiego’, organizzato con il patrocinio del ministero della Salute dall’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica e dalla Nutrition Foundation of Italy (Nfi). “Se inseriamo la parola chiave ‘aspartame’ nei motori di ricerca – ha detto Andrea Poli, direttore scientifico Nfi – possiamo notare che su 10 siti 8 parlano in maniera negativa di questo dolcificante, a volte con toni terroristici.

Dolcificanti, un po’ di chiarezza

Posizioni molto diverse da quelle degli esperti. Insomma, il tam tam della rete non corrisponde con i dati della scienza ufficiale. Ma chi non ha un background adeguato dovrebbe moderare i toni della comunicazione. Il nostro compito è quello di rassicurare e di far sì che l’opinione pubblica coincida con quella prevalente della comunità scientifica. In una società dove il sovrappeso e l’obesità stanno diventando un problema sempre più diffuso, l’impiego di dolcificanti non calorici risulta molto attraente, ma bisogna affrontare i dubbi legati all sicurezza che ci sono fra i cittadini”.

Tumori, problemi renali, tossicità

Questi alcuni dei problemi che vengono collegati con l’utilizzo di questi prodotti, soprattutto l’aspartame. Nel 2011, dopo aver riesaminato due studi che avevano destato un’attenzione di un certo rilievo nei media, l’Efsa, autorità europea per la sicurezza alimentare, ha però concluso che queste ricerche non costituiscono motivo per riconsiderare le precedenti valutazioni sulla sicurezza dell’aspartame o di altri additivi alimentari dolcificanti autorizzati nell’Unione europea.

“Il ruolo dei dolcificanti non calorici nel rischio di cancro – ha spiegato Carlo La Vecchia, epidemiologo dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e dell’università di Milano – è stato oggetto di un ampio dibattito fin dagli anni ’70, quando studi su animali avevano riscontrato un pericolo elevato di cancro della vescica in più di una generazione di topi trattati con dosi estremamente elevate di saccarina, e studi epidemiologi avevano rilevato associazioni, seppur moderate e non coerenti, con il rischio di tumore alla vescica negli uomini. Tuttavia, tali evidenze non trovarono conferme negli approfondimenti successivi”. “Vi sono oggi – ha concluso l’esperto – adeguate evidenze epidemiologiche che consentono di escludere un’associazione fra saccarina, aspartame e altri dolcificanti non calorici e il rischio di diverse neoplasie comuni”. Fonte: Libero.it

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