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Dolcificanti al posto dello zucchero, ecco perché non sono sempre salutari

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MILANO – Cresce l’utilizzo dei dolcificanti al posto dello zucchero nelle bevande, compreso il caffè. Ma quanto è salutare questa sostituzione? E come possiamo imparare a distinguere le diverse classi di dolcificanti che troviamo sempre più spesso sulle etichette dei prodotti che acquistiamo. Insomma: i dolcificanti sono veramente meglio dello zucchero?

A queste e altre domande vuole dare una risposta questa interessante analisi scritta da Francesco Garritano per il sito Today, di cui vi proponiamo di seguito i passaggi salienti.

Se preferite, li potete chiamare edulcoranti. Ma la sostanza è sempre la stessa: i dolcificanti sono degli additivi alimentari usati in sostituzione allo zucchero. Per andare ad edulcorare, ovvero a rendere più dolce un determinato prodotto. La sostituzione con lo zucchero avviene principalmente per il fatto che i dolcificanti stessi non hanno un’azione nutritiva né un significativo potere calorico.

Classificazione

Esso è addirittura scarso o irrilevante in alcuni casi: ciò che permette la discriminazione tra queste tipologie di dolcificanti è il fatto che essi siano naturali oppure artificiali. I dolcificanti naturali vengono ottenuti mediante lavorazione ed estrazione da piante, che hanno appunto un minimo quantitativo calorico, e possono essere:

  • dolcificanti derivati dagli zuccheri (glucosio, saccarosio, fruttosio);
  • dolcificanti derivati da carboidrati complessi o glicosidi, quali lo stevioside;
  • o, ancora, dolcificanti derivati da polialcoli, quali sorbitolo, xilitolo, mannitolo;
  • e, infine, dolcificanti derivati da proteine, quali taumatina, miraculina e monellina.

Se andiamo a parlare dei dolcificanti di tipo artificiale, essi sono prodotti mediante processi di sintesi nell’industria alimentare, i quali hanno un potere dolcificante ancora più elevato rispetto ai dolcificanti naturali.

La particolarità di questa categoria è che promuovono una sensazione dolce molto persistente, simile a quella del saccarosio. Ma di intensità molto superiore e senza il retrogusto amaro tipico di alcuni dolcificanti naturali. I dolcificanti artificiali più comunemente utilizzati nell’industria alimentare sono: saccarina, acesulfame K,aspartame, ciclammati, sucralosio e neotame.

Dolcificanti: sostanze sicure e benefiche?

Essendo dei prodotti ampiamente diffusi tra gli scaffali dei supermercati, tra le bustine di zucchero nei contenitori dei bar, nelle confezioni di cibo che abbiamo nelle nostre case, essi sono sottoposti alla normativa che disciplina gli additivi alimentari, che prevede l’obbligo di riportare in etichetta il tipo di composto presente.

La sicurezza dei dolcificanti in termini di salute sull’essere umano è stata ampiamente rivista e valutata da una varietà di autorità competenti. Tra queste, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) e altre autorità nazionali quali la Food and Drug Administration degli Stati Uniti.

I dolcificanti possono essere considerati prodotti sicuri da un punto di vista alimentare. Ma non per questo vuol dire che essi possano essere tranquillamente raccomandati nella dieta di un soggetto.

Tutti i dolcificanti esaminati sono approvati e considerati sicuri nell’Unione Europea

Tuttavia, il fatto che siano approvati nella loro sicurezza alimentare non significa che siano raccomandati.

Il fatto che siano usati frequentemente, che sostituiscano lo zucchero, che siano addirittura prescritto in numerose diete o consigli nutrizionali, non è un punto di forza a loro favore… Anzi, andrebbe ampiamente discusso questo aspetto professionale che si fa dei dolcificanti.

Non a caso, per sostenere ciò, vi è una review scientifica sul BritishMedical Journal che ha valutato oltre cinquanta lavori pubblicati. Scopo? Dare le prove se l’introduzione dei dolcificanti in sostituzione allo zucchero potesse avere qualche impatto benefico sulla salute.

I risultati che si possono evincere sono stati negativi in merito all’apporto di benefici in termini di salute qualora vi sia la sostituzione di zucchero con dolcificante, quindi non migliorano il nostro stato di salute.

Anzi, alcuni tra questi hanno conseguenze negative

Inoltre, la cosa che si è vista è che non vi sono state delle evidenze significative riguardo la variazione di peso corporeo tra individui che hanno consumato zucchero ed individui che hanno consumato dolcificanti.

Nonostante un apporto calorico minore dei dolcificanti rispetto agli zuccheri, coloro che hanno assunto i primi rispetto ai secondi non hanno apportato miglioramenti in termini di dimagrimento, mantenimento del peso. Questo perché entrambi stimolano nello stesso modo l’azione dell’insulina, gli ormoni incretinici. Favorendo tutti i processi biochimici e fisiologici correlati all’azione dell’ormone pancreatico, andando ad inficiare la calma insulinica. Inoltre, non si è osservata differenza alcuna utilizzando dolcificanti naturali o artificiali o combinazioni di entrambi. Ecco perché essi non possono essere consigliati con lo scopo di perdere peso.

Dolcificanti oppure zucchero?

A livello salutistico, non è raccomandato né l’uso di zucchero né l’uso di dolcificanti: pertanto, rimane valida la raccomandazione di evitare ove possibile lo zucchero aggiunto, ma se si deve decidere quale dei due sia migliore da impiegare nelle preparazioni alimentari non vi sono prove che ci portano a consumare dolcificante rispetto allo zucchero, poiché ad oggi non vi è nessuna prova del fatto che sostituire lo zucchero con il dolcificante sia benefico per la nostra salute.

Per tutti i concetti riguardanti il mantenimento della calma insulinica, dell’infiammazione, e della salute in generale, è sconsigliato assumere zucchero, a meno che non rappresenti un evento sporadico e occasionale, in concomitanza con le uscite, gli sgarri, con le feste, ecc.

Ricordiamoci che è l’eccesso a determinare gli effetti negativi sulla salute. E ricordiamoci anche che è l’abitudine negativa in cui siamo vissuti ad averci indotto a rendere dolce ogni tipo di alimento, bevanda. Per il puro piacere del palato. Senza sapere che molte volte la cosa più bella che si possa apprezzare nel cibo è proprio il suo sapore naturale, classico, senza l’aggiunta di edulcoranti e sostanze che ne trasformano le caratteristiche edonistiche.

Chi è Francesco Garritano

Il Dott. Francesco Garritano, laureato dapprima in Chimica e tecnologia farmaceutica, poi in Scienze della nutrizione è un biologo nutrizionista che, premiato dalla passione per il suo lavoro, esercita la sua professione in tutte le province calabresi, a Roma, a Milano, a Vicenza ed a Taranto.

Ormai da tanti anni è entrato nel network dei medici di segnale, uniti dall’acronimo Gift, il quale indica i principi sui quali si basa una sana alimentazione preventiva e curativa: Gradualità, Individualità, Flessibilità, Tono muscolare.

Nel mese di maggio ha presentato il suo primo libro, frutto dell’esperienza di questi anni di lavoro, “Il dimagrimento parte dalla testa”. Un’opera che sottolinea quanto sia importante l’aspetto psicologico nel momento in cui si decide di iniziare un percorso con il biologo nutrizionista. Definendo la costanza, la determinazione e la motivazione punti cardini dello stesso percorso.

Inoltre, svolge la professione di docente e relatore in vari convegni in tutta la Calabria e su tutto il territorio nazionale, poichè responsabile scientifico della NutriForm, società di formazione ed eventi.

Dott. Francesco Garritano

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