MILANO – Sono passati ormai oltre 10 anni dall’uscita nelle sale de Il diavolo veste Prada, il blockbuster hollywoodiano, tratto dall’omonimo best seller di Lauren Weisberger. Un film che ha fatto epoca.
Lanciando definitivamente nell’empireo cinematografico la giovane Anne Hathaway. E consacrando una straordinaria Meryl Streep.
In una recente intervista la sceneggiatrice del film Aline Brosh McKenna racconta come la Streep entrò totalmente nel personaggio della perfida direttrice Miranda Priestly (ispirata alla storica direttrice di Vogue, Anna Wintour).
Tanto da assumerne modi e comportamenti, insolenti e alteri.
Nel giro di qualche settimana, racconta McKenna, cominciò ad assomigliare sempre più a Miranda e sempre meno a Meryl.
“Si era trasformata in una donna gelida, che insultava senza accorgersene. Parlare con lei mi metteva quasi paura”.
Il contributo dal caffè
Chissà che a questa metamorfosi mefistofelica non abbia contribuito anche il caffè, come suggerisce la divertente foto che pubblichiamo qui sopra.