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Distribuzione automatica e tendenze: ma non sono più erogati soltanto espresso e cappuccino

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MILANO – Non si vive di solo caffè, e se nei primi anni i prodotti venduti da distributori automatici erano esclusivamente alimentari, oggi viene venduto di tutto da accessori per l’abbigliamento, ad articoli sanitari, giocattoli, fiori e perfino cellulari. Da momento di pausa e di incontro in ufficio, il distributore automatico è diventato un servizio diffuso nei luoghi di passaggio ed attesa.

Il settore in Italia conta 2.123 aziende e registra un aumento del 4,3% in un anno. Milano è la capitale della vendita automatica: con le sue 169 imprese rappresenta l’8% delle aziende italiane del settore. Bene anche Roma con 139 imprese (6,5% del totale Italia) e Torino con 90 aziende (4,2%).

La Lombardia è la regione con la maggiore concentrazione di imprese del settore, con 340 aziende rappresenta il 16% del totale nazionale. Al secondo posto il Lazio con 204 aziende (9,6%) e medaglia di bronzo al Veneto (198 imprese, 9,3%).

Ma le altre regioni si muovono velocemente: in un anno la Sardegna cresce del 20%, passando da 40 a 48 imprese, l’Umbria del 19,4%, da 31 a 37 imprese, la Valle d’Aosta del 25%. L’Emilia-Romagna (con indici annuali in flessione) raggruppa però un buon 8,2% complessivo delle imprese nazionali di settore.

L’identikit dell’imprenditore: le imprese del settore vendita tramite distributori automatici sono per il 55,4% ditte individuali, il 49,6% di queste ha un titolare con meno di quarant’anni e per il 26% il titolare è donna. Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al terzo trimestre 2005.

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