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venerdì 22 Novembre 2024
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Il distributore automatico viaggia verso i 65 anni e vale 3,4 miliardi l’anno

Le prime macchine sono arrivate in Italia, a Milano, nel 1953: oggi se ne conta una ogni 26 abitanti. Da oggetto curioso è diventanto strumento attivo della grande distribuzione. Nel 2015 erogate 10,5 miliardi di consumazioni

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MILANO – Il distributore automatico viaggia verso i 65 anni, ma è in ottima forma: da oggetto bizzarro che suscitava la curiosità dei passati è diventato strumento attivo della grande distribuzione per garantire la possibilità di fare la spesa tutto il giorno.

Eppure il debutto in Italia fu in sordina, nel 1953 quando a Milano furono installati i primi dieci distributori automatici. Rapidamente, però, nei luoghi di lavoro cresce la domanda di consumare anche bevande calde e così, dieci anni più tardi, il primo distributore automatico – interamente concepito e realizzato in Italia – della bevanda più amata dagli italiani, il caffè, fa il suo ingresso nel mercato.

Distributore automatico: una garanzia dei consumi italiani

In cinquant’anni l’Italia è diventato il principale produttore europeo dei distributori automatici e uno tra i primi a livello mondiale con un export che riguarda il 70% della produzione.

In Italia si conta un distributore automatico ogni 26 abitanti, un po’ meno legato alla tradizione del caffè espresso e alla pausa ristoro, ma dispensatore anche di snack, yogurt, frutta fresca, talvolta persino pizze e anche prodotti pronti per il consumo.

Prodotti che si trovano sempre più nei posti di lavoro e nei luoghi aperti al pubblico: ospedali, stazioni ferroviarie, aeroporti, palestre e musei. Un mercato che vale 3,4 miliardi di euro di euro l’anno, con un fatturato in crescita del 3,1% rispetto al 2014 e 10,5 miliardi di consumazioni erogate all’anno da oltre 800 mila distributori automatici (vending machine) installati in Italia.

Il distributore automatico è utile per consumare spuntini o un pasto basilare nel momento in cui non è possibile fare rientro a casa, così com’è anche un ottimo punto di riferimento in cui dare vita a relazioni e fare comunità.

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Ma è anche utile per una spesa d’urgenza, quando i negozi sono ormai chiusi. Bene lo sa la grande distribuzione, che ha attivato alcune di queste piattaforme per poter servire i consumatori 24 ore al giorno, tutti i giorni della settimana.

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