Disco verde della Commissione UE alla fusione tra Mondelēz International, Inc. e D.E Master Blenders 1753 B.V., dalla quale nascerà la più grande compagnia pure-play del mondo nel settore del caffè.
L’approvazione – precisa il comunicato della Commissione – è condizionato alla cessione di alcuni asset. Mondelēz dovrà vendere le attività di Carte Noire nello spazio economico europeo (See).
D.E Master Blenders 1753 dovrà invece cedere (sempre in ambito See) le attività della danese Merrild e dare in licenza il marchio Senseo in Austria.
Dalla fusione tra il numero due e il numero tre mondiale nascerà Jacobs Douwe Egberts (JDE), un colosso da oltre 5 miliardi di euro all’anno, che avrà posizioni di leadership in una ventina di paesi e un portafoglio comprendente – tra gli altri – marchi del calibro di Jacobs, Tassimo, Moccona, Senseo, L’Or, Douwe Egberts, Kenco, Pilão e Gevalia.
In base agli accordi raggiunti, Mondelēz International cederà a Acorn Holdings B.V. (“AHBV”), la finanziaria che controlla D.E Master Blenders 1753, i suoi asset nel settore caffè in Francia (tranne ovviamente Carte Noire). In cambio, Mondelēz riceverà 5 miliardi di dollari cash e una partecipazione del 49% nella nuova compagnia.
AHBV avrà a sua volta la maggioranza del pacchetto di JDE e la maggioranza nel board, che sarà presieduto dall’attuale presidente di DEMB 1753 Bart Becht. Il ceo della nuova società sarà Pierre Laubies, attuale ceo di DEMB 1753. Il closing dell’operazione è previsto nel corso del 2015.
Rimane ora l’attesa per la decisione sulla cessione di Carte Noire, per la quale è in prima fila Lavazza. Come è noto il torrefattore italiano aveva inizialmente presentato un’offerta vincolante per i brand francesi Grand’Mère e L’Or, poi decaduta, poiché la Commissione Europea non ha ritenuto sufficiente la cessione di questi due marchi.
Lavazza, che ha ottenuto un diritto in esclusiva per considerare di rilevare Carte Noire, avrà quattro settimane da quando sarà annunciata la data per accedere ai libri del brand del caffè francese prima che altri potenziali acquirenti siano ammessi alla data room, secondo una fonte vicina alla società.
Se l’acquisizione andasse in porto Lavazza oltrepasserebbe la soglia dei 2 miliardi di fatturato candidandosi a diventare il quinto gruppo mondiale potendo superare addirittura il colosso tedesco Tchibo.