MILANO – Export brasiliano in forte calo a maggio: secondo i dati Cecafé, diffusi venerdì, le esportazioni di caffè in tutte le forme sono scese a 2.615.707 sacchi: una flessione del 20,3% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Analogo (-20,5%) il calo delle esportazioni di caffè verde, pari a 2.340.596 sacchi. Giù i volumi di arabica (-16,5%), pari a 2.052.969; in caduta libera (-40,9%) quelli di robusta, pari a soli 287.627 sacchi.
Male anche le esportazioni di caffè trasformato (-8,5%), che si attestano a 275.111 sacchi.
Secondo il presidente di Cecafé Nicolas Rueda, l’andamento dell’export di maggio ha risentito delle perduranti difficoltà logistiche legate alla mancanza di container e di spazio nelle navi, ma dell’adeguamento alla nuova disciplina prevista dall’Ico per quanto riguarda l’emissione dei certificati di origine.
Questo passo d’arresto non inficia la performance da record sin qui registrata dall’export brasiliano in questa annata di raccolto. Nei primi 11 mesi del 2020/21 (luglio 2020 – maggio 2021), gli imbarchi hanno raggiunto infatti il dato senza precedenti di 42.499.785 sacchi, con una crescita del 14,3% rispetto al pari periodo dell’annata precedente.
I volumi di caffè verde volano a 38.832.216 sacchi (+16%), di cui 34.515.335 sacchi (+16,4%) di arabica e 4.316.881 (+13%) di robusta. In lieve controtendenza invece il caffè trasformato, le cui esportazioni sono in flessione dell’1,2% a 3.667.569 sacchi.
Positivo (+5,1%) anche l’andamento delle esportazioni nei primi 5 mesi dell’anno solare 2021, che salgono a 17.767.226 sacchi.
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