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sabato 02 Novembre 2024
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Dieta mediterranea, per 8 italiani su 10 è da difendere

Da sempre simbolo di benessere e tradizione, la tavola unisce gli italiani. Elemento essenziale dello stile di vita definito ‘Italian way of fooding’, il pasto visto non come un semplice bisogno della natura umana, ma come un’occasione per condividere del tempo insieme (72%), per confrontarsi (62%) e per trasmettere la cultura e quelle tradizioni alimentari fortemente legate alla dieta mediterranea (59%)

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MILANO – Non un semplice pasto, ma un rito al quale diventa impossibile rinunciare. Secondo il 78% degli italiani sedersi a tavola significa compiere delle scelte che vanno ben al di là del semplice nutrirsi e che coinvolgono la sfera emotiva ed affettiva.

Secondo l’84% dei soggetti monitorati, mangiare bene aiuta ad essere felici. La tavola è infatti uno degli elementi che più caratterizzano lo stile di vita che unisce i pilastri della dieta mediterranea a tradizione e costumi della tavola italiana, intesi come momento di condivisione e convivialità: ovvero quello che gli esperti hanno definito ‘Italian way of fooding’.

Un patrimonio unico al mondo per ricchezza, varietà e valori, sia dal punto di vista nutrizionale che socio-economico. Sintesi perfetta tra l’ambiente culturale e l’organizzazione sociale, che si concretizza nella convivialità di un pasto a tavola, la dieta mediterranea e la tavola italiana spopolano in tutto il Pianeta.

È questo uno stile di vita tra i più indicati per il proprio benessere personale, sia a livello fisico, sia a livello mentale.

Ma cosa si intende per mangiare bene? Per l’83% degli italiani significa rispettare delle abitudini consolidate, per il 75% equivale a scegliere prodotti made in Italy, per il 63% affidarsi a consigli e tradizioni di nonna e mamma, consigli che, per la maggior parte degli intervistati, sono strettamente legati alla dieta mediterranea (84%).

È quanto emerge da uno studio promosso dal Polli Cooking Lab in occasione dello show cooking ispirato all’“Italian way of Fooding” e allo “star bene a tavola” insieme alla chef stellata Cristina Bowerman, volto Ambassador per Expo 2015.

Lo studio è stato condotto su circa 1600 italiani, uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 60 anni, realizzato con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community dedicate, per scoprire come gli italiani percepiscano il rito della tavola.

Mangiare fa parte della natura umana ma per gli italiani è qualcosa di più. Il 76% considera quello di sedersi a tavola un rito, una tradizione alla quale è difficile, se non impossibile, rinunciare. A tavola si vivono esperienze che vanno ben al di là della semplice alimentazione.

Per il 72% è un’occasione per poter stare assieme e condividere del tempo con gli affetti più cari ma è anche un momento di dialogo e di confronto (62%), in cui trasmettere saperi ed emozioni.

Per il 59% è la possibilità di tramandare e insegnare la cultura dell’alimentazione, quella fortemente legata alla dieta mediterranea. Il 51% lo considera un appuntamento rilassante in cui poter staccare la spina, il 45% dichiara di divertirsi e un 41% lo percepisce come un’esperienza di crescita, in cui dare e ricevere. Solo dal 7% il pasto è visto esclusivamente come una routine.

Ma che cosa serve per realizzare una tavola perfetta? Secondo l’85% dei monitorati, affinché il pasto si consumi nel migliore dei modi, non possono mancare i prodotti della tradizione meglio se di alta qualità (79%).

Il 69% vede come irrinunciabili, nella tavola perfetta, le ricette della tradizione gastronomica italiana, ma spazio anche a sperimentazioni, sempre nel rispetto della cultura del Belpaese (54%).

Più in generale la tavola comprende anche una serie di comportamenti ed atteggiamenti che vanno aldilà della scelta di ricette ed alimenti. Perché il pasto sia il migliore possibile, secondo l’81% dei soggetti monitorati è fondamentale trascorrere questo tempo in compagnia di chi si desidera. Un ospite inaspettato o più semplicemente una compagnia sgradita, creano tensioni e ansie capaci di interferire con l’esperienza della tavola.

Ma con chi gli italiani amano passare questi momenti? La maggioranza con la famiglia (56%) e con gli amici (34%) mentre solo un 3% ama stare da solo e per il 7% non fa alcuna differenza. “A tavola abbiamo costruito la nostra storia di popolo, di società, di famiglia. La tavola è il momento del quotidiano in cui per abitudine l’italiano condivide emozioni ed esperienze con la sua famiglia – questo il parere di Michele Cucchi, psichiatra e Direttore Sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano –. Ma la condivisione è un animale in estinzione, in un mondo social e web connesso, siamo sempre più soli. A tavola invece, riusciamo a vivere le tradizioni, con l’opportunità di far rinascere la nostra società attraverso la condivisione. Il cibo come mezzo per parlare di noi, della storia dei nostri prodotti, per darci i tempi di una conversazione, di uno spazio di discussione, di argomentazione, di insegnamento. La nostra società – conclude lo psichiatra Michele Cucchi – ha più che mai bisogno di condivisione, di momenti in cui parlare, in cui stare insieme fisicamente: il rito della tavola e la dieta mediterranea sono l’antidoto alla solitudine social”.

Quanto tempo gli italiani dedicano al pasto? L’11% dei monitorati impiega circa 15 minuti, il 26% 20 minuti, mentre la maggioranza, il 42%, passa a tavola più di mezz’ora. Solo il 12% dedica un’ora, il 9%, la minoranza, impiega più di 60 minuti.

Queste modalità di fruizione sono però condizionate dai personali e molteplici impegni degli italiani. Infatti il 68% dei monitorati vorrebbe concedere più tempo alla tavola, mentre un 51% vorrebbe avere la possibilità di cercare e scegliere gli alimenti migliori, possibilità che manca a causa di ritmi di vita spesso troppo frenetici.

Quali valori, quali caratteristiche e quali sentimenti accompagnano lo stare a tavola? Tra i più gettonati ci sono le ottime proprietà nutrizionali delle materie prime (77%) e la qualità di queste (66%).

I meno scontati, ma altrettanto rilevanti, coinvolgono la sfera emotiva e sociale. Per l’81% rappresenta condivisione, per il 74% è sinonimo di famiglia, per il 65% di tradizione, per il 62% di accoglienza, per il 59% di convivialità, molti lo associano a concetti come il sorriso (49%), l’armonia (45%), il gioco (34%), lo stile (25%) e l’eleganza (22%).

Mangiare attorno alla tavola, centro nevralgico della socialità. È di questo parere anche Lucia Galasso, antropologa dell’alimentazione e direttrice di evoluzioneculturale.it: “La convivialità è centrale per quello che è il versante sociale della dieta mediterranea. La tavola è il luogo non solo dove si consuma il pasto, ma anche dove, di generazione in generazione, si trasmettono i valori alimentari. A tavola s’impara il piacere del gusto e si educa, così come si forma il sapere gastronomico della propria cultura. Il cibo si trasforma in condizione dell’essere, in una serie di rinunce, prescrizioni, tabù alimentari che poco hanno a che fare con la salute e molto invece con la solitudine in cui l’uomo moderno vive. La dieta mediterranea è la nostra dieta tradizionale e va preservata. C’è un legame fortissimo tra ambiente, genetica e identità culturale, la dieta mediterranea ci racconta questo”.

Un’identità consolidata basata sulla dieta mediterranea. Il 77% dei soggetti monitorati infatti non rinuncerebbe mai alle proprie abitudini alimentari, quelle fortemente legate alla dieta mediterranea.

Ma perché gli italiani sono così legati a questo regime alimentare? Il 77% dei monitorati lo sceglie perché lo considera il migliore, il 68% perché evoca ricordi d’infanzia, il 61% perché rappresenta la cultura e la tradizione italiana. Il 54% lo sceglie perché buono, un 49% perché è il regime alimentare che più lo rappresenta mentre solo il 32% lo fa per abitudine. Più in generale il 79% degli italiani dichiara di seguire questo regime, non solo per la scelta degli alimenti ma anche per i valori che questo trasmette.

Anche una delle riviste femminili più famose al mondo come Vogue esalta le qualità del mangiare all’italiana: “Chi mangia mediterraneo vive più a lungo, può essere considerata una dieta elisir che aiuta a vivere ancora per un lasso di tempo maggiore”. La dieta mediterranea come veicolo ideale per realizzare il rito della tavola nel rispetto della tradizione e della cultura.

IL DECALOGO DEGLI ESPERTI PER LA TAVOLA PERFETTA

1. VIVERE E CONDIVIDERE. A tavola la parola chiave è condivisione, non solo del pasto ma anche delle proprie esperienze ed emozioni

2. MAI DA SOLI. Perché magiare soli riduce l’esperienza del pasto ad una semplice routine

3. RISPETTARE LE TRADIZIONI. Perché le tradizioni italiane sono tra le più apprezzate ed adottate, patrimonio da conoscere e tramandare

4. MADE IN ITALY. La qualità e l’unicità dei prodotti italiani sono invidiati da tutto il mondo. Perché rinunciarci?

5. PRENDITI IL TUO TEMPO. Quando ci si siede a tavola è importante prendersi il giusto tempo, la fretta è nemica del gusto

6. AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA. Perché per stare bene a tavola è fondamentale condividere questi momenti con gli affetti più cari, ma mangiare insieme è anche l’occasione per dare spazio a nuovi incontri

7. SPERIMENTARE, MA NON TROPPO. Provare nuovi abbinamenti e nuove ricette va bene, ma sempre nel rispetto della tradizione gastronomica italiana

8. IMPARARE ED EDUCARE. La tavola è il luogo ideale per scoprire il piacere del gusto e tramandare alle nuove generazioni il sapere gastronomico della propria tradizione

9. STACCA LA SPINA. La tavola deve essere un ambiente accogliente e comprensivo dove scaricare le tensioni della routine quotidiana

10. COCCOLATO DALLA MUSICA. Perché l’esperienza della tavola sia completa importante anche la scelta della musica. Atmosfere delicate e non invasive, meglio se evocative, aiutano a vivere il pasto al meglio

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