ALBIGNASEGO (Padova) – L’attitudine al caffè sta cambiando. Non è più soltanto questione di scegliere fra Arabica e Robusta, fra moka ed espresso. La consapevolezza della bevanda scelta passa oggi anche per i Paesi di origine e i metodi di lavorazione; il grado di tostatura e il tipo di estrazione.
L’affondo in questa cultura finora praticamente “inespressa” è da tempo oggetto dell’attenzione di Diemme: una torrefazione dal cui bagaglio di conoscenza in campo internazionale è nata quest’anno la Diemme Academy, un centro di formazione a tutto tondo per chi vuole approcciarsi con professionalità al mondo del caffè.
E non poteva perciò sfuggire, a un’azienda che segue fase per fase tutta la filiera, dalla selezione del caffè crudo in piantagione, alla preparazione della tazzina nei locali, un contributo importante come quello dato dalle donne durante tutto il processo produttivo e di somministrazione al pubblico.
L’azienda stessa è infatti cresciuta negli anni accogliendo il punto di vista di tante professioniste che mettono in campo competenze spesso strategiche, quali: la precisione, il senso critico, la sensibilità, oltre ovviamente alla loro preparazione specialistica.
Donne presenti in quasi tutti i reparti, dalla produzione al marketing, e con tante capacità diverse. Ma che hanno tutte abbracciato e che contribuiscono attivamente alla filosofia della qualità perseguita dall’azienda, dal chicco alla tazzina.
Un vantaggio anche per la ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti: «L’attenzione al consumatore finale ci impone oggi di studiare e valorizzare il gusto della donna. Per esempio scegliendo sempre un target variegato nei test di assaggio per la ricerca di nuovi prodotti. Specialmente le donne giovani si approcciano oggi con più curiosità al caffè, sono più preparate e propense a sperimentare. Di tutto ciò dobbiamo tener conto», spiega Paola Maistrello, Direttore Generale di Diemme.