MILANO – Dentro e fuori: prima due spazi separati e oggi, sempre più in continuità tra di loro. Nel futuro dei locali, il gioco tra In&Out non ha più confini, letteralmente. Leggiamo la notizia completa dal sito ufficiale di HostMilano.
Dentro e fuori: una membrana sempre più trasparente e sottile
Una divisione a volte addirittura difficile da individuare: stiamo parlando del confine tra gli spazi esterni – siano terrazze o tetti abitabili, grande tendenza nell’ospitalità odierna, giardini o cortili – e quelli interni. Sarà per la voglia di green e natura, sostenibilità e benessere multisensoriale, sta di fatto che in anni recenti l’ospitalità ha iniziato a valorizzare sempre più gli esterni.
Visti come opportunità di aumentare le superfici commerciali ma anche di attirare nuovi clienti in contesti nuovi.
In questo senso va visto ad esempio l’hotellerie che si apre all’esterno, ai non clienti
In occasione dell’ora dell’aperitivo o anche della cena. O i ristoranti a chilometro zero che in tutta Europa sui rooftop uniscono coltivazione di erbe e ortaggi, ma anche servizio ai tavoli nel caso il tempo lo consenta. Le cucine, tradizionalmente relegate ad ambiti chiusi, escono all’aria aperta. Mentre piante e orti occupano pareti e spazi interni.
All’outdoor si guarda con sempre maggiore interesse, è stato anzi protagonista di un processo di osmosi progettuale grazie al quale complementi un tempo ideati esclusivamente per gli spazi outdoor sono integrati negli interni e viceversa.
In quest’ottica possiamo dire che dentro e fuori diventano complementari
E perfettamente integrati: i living sconfinano negli spazi outdoor e il green e l’outdoor penetra nella progettazione degli interior design. Se ne parlerà a HOMI Outdoor – Home&Dehors, in scena a FieraMilano Rho dal 13 al 16 settembre. In occasione di “In&Out Living. Nuove visioni dell’abitare contemporaneo”. L’evento realizzato in collaborazione con la rivista Platform Architecture and Design.
Si tratta di un ciclo di conferenze che intendono rappresentare lo stato dell’arte della progettazione degli spazi outdoor. Per fotografare come la progettazione di tali spazi si sia evoluta negli ultimi anni sono stati selezionati 11 progetti di autori italiani. Scelti per la loro qualità progettuale, ma anche per offrire un’ampia panoramica in termini di scala dei progetti e degli àmbiti d’uso.
Sono 11 studi di grandissimo livello
Bicuadro Architetti, Caberlon Caroppi Italian Touch Architects, Cinzia Pagni Architetto; Damilano Studio, LPA Longo Palmarini Architecture & Partners; e anche M2Atelier, Quincoces-Dragò & Partners e Studio Marco Piva; Studio Massimo Brambilla e Studio Nunziati- Vudafieri Saverino Partners.
Il programma è suddiviso in tre sessioni (13, 14 e 16 Settembre). Verrà quindi accreditato presso l’Ordine degli Architetti di Milano. Ed erogherà, ai professionisti che parteciperanno come pubblico, due crediti formativi per ciascuna sessione.
Per ulteriori informazioni, andare sul seguente sito.