MILANO – È lunedì nero per il titolo De’Longhi, che nella prima seduta della settimana chiude in perdita dell’8,96% a 22,16 euro evidenziando la peggiore prestazione di giornata nel segmento Mid Cap. Cosa è successo? L’azienda trevigiana ha diffuso venerdì, alla chiusura di Piazza Affari, i dati preliminari relativi all’esercizio 2018. Dati che non sono piaciuti ai mercati, pur evidenziando ricavi preliminari in crescita del 5,3% a circa 2,077 miliardi di euro.
Nel solo quarto trimestre il giro d’affari è aumentato del 5,7% a circa 776,4 milioni. Ma il risultato è sotto alle attese del consenso, pari a 789 milioni.
La crescita a livello organico si è attestata all’8,3% nell’anno e al 7,1% nel quarto trimestre.
In linea con le aspettative del management, ma non quelle del consenso che si aspettava un +8,5% (9% Banca Imi).
La crescita organica dei ricavi è stata positiva in tutte le aree geografiche, con Apac e Meia in crescita a due cifre, +12,5% e +19,4% nel quarto trimestre 2018, rispettivamente. I ricavi sono stati trainati dai segmenti del caffè e del comfort.
Opportunità straordinarie per il caffè
La società osserva in una nota che, nell’anno appena concluso, “lo sfidante scenario competitivo e una congiuntura più difficile negli ultimi mesi, ha richiesto di rispondere a importanti mutamenti dei mercati e della domanda, adottando una gestione più aggressiva della strategia commerciale”.
E aggiunge che “seppur in un contesto di mercato che si presenta complesso anche nel 2019, questi risultati confermano la straordinaria occasione di crescita globale, in particolare per quanto concerne il caffè e il mondo della cucina”.
Ma queste considerazioni non sono state considerate sufficienti dai mercati. Banca Akros ha tagliato da 26 euro a 21 euro il prezzo obiettivo su De Longhi e ora consiglia di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio.
Scrivono infatti gli analisti della Banca:
“Ora siamo circa il 4/6% al di sotto delle stime 2018-2019 del consenso. Se le nostre previsioni sono corrette come sembra dai dati preliminari sulle vendite, il 2018 sarà un altro anno di crescita moderata a livello di ebitda ed ebit e complessivamente in linea con quanto registrato nel periodo 2014/2018, ovvero un tasso medio annuo di crescita del 5% e un tasso medio annuo di crescita dell’eps del 9% ma supportato dal patent box”.
Cresce solo il business del caffè
A pesare sui giudizi del broker sono soprattutto le prospettive poco esaltanti, con il solo business del caffè (circa il 50% delle vendite) è in crescita, mentre il resto (cucina, riscaldamento, aria condizionata, stiratura ecc…).
Anche Equita sim ha sforbiciato il target price sulla società, portandolo da 28,5 euro a 26,8 euro, in seguito alla riduzione delle stime sulla redditività per il biennio 2018/2019; gli esperti hanno tuttavia confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.
Berenberg taglia il target price
Tranchant pure il giudizio di Berenberg, che ha portato il prezzo obiettivo a 28 euro dai 31 precedenti. Il broker tedesco osserva, dal canto suo, che lo scenario di mercato rimane complesso anche nel 2019, ma le opportunità di crescita del fatturato sono intatte.
Banca Imi ribadisce il rating hold
Banca Imi ha invece ribadito il rating hold e il target price a 23 euro.”Con la robusta crescita raggiunta nei segmenti ad alto rendimento, come le macchine per il caffè e le macchine da cucina, il mix delle vendite dovrebbe essere di buon auspicio per un’incoraggiante conversione delle vendite in ebitda: +11,5%, secondo quanto incorporato nei nostri dati, che tuttavia potrebbe essere compromessa dal citato aumento dei venti contrari a livello di mercato, derivante dalla combinazione tra consumi più soft e passaggio dal canale tradizionale di vendita retail all’online” scrive stituto bancario d’investimento del Gruppo Intesa Sanpaolo.
Più ottimista Mediobanca Securities
“La crescita organica del +7,1% registrata nel quarto trimestre ci lascia fiduciosi sulla nostra stima attuale per il 2019 che punta a un +5,8% su base annua. L’azione è aumentata del 10% da inizio anno e ha sostanzialmente recuperato il terreno perso a dicembre a causa dei timori relativi al deterioramento del commercio retail in tutta Europa. Crediamo che tutti gli occhi saranno puntati sui risultati completi del 2018 che verranno presentati il prossimo 14 marzo, per capire meglio come si è evoluta la profittabilità del gruppo nel quarto trimestre e le aspettative della società per il 2019. Intanto sul titolo De’Longhi manteniamo il rating outperform e il target price a 28,8 euro”.