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martedì 05 Novembre 2024
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Fipe: a Roma e in tutta Italia, i dehors dividono, vincolo per i pedoni o risorsa per i bar?

Scrive il Corriere di Roma: "Per il 31,3% degli intervistati gli spazi all’aperto presentano problematiche connesse ai vincoli che creano al passaggio dei pedoni sui marciapiedi e alla riduzione dei posti auto"

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ROMA – Sappiamo che i dehors hanno saputo fare la differenza per molti esercizi in periodo pandemico, risultando un buon compromesso tra il bisogno di servire il maggior numero possibile di clienti e quello di mantenere le distanze di sicurezza. Come ogni soluzione però, esiste anche l’altra faccia della medaglia: il suolo pubblico che è stato riservato all’ampliamento dei locali è stato così sacrificato per il passaggio pedonale.

Risultato? Non si può circolare facilmente, almeno così è emerso dai dati raccolti nella ricerca condotta dalla stessa Fipe che si è focalizzata sui cittadini romani. Un terzo del campione si è lamentato per gli spazi ridotti per pedoni e auto. Un problema che va oltre la capitale e che può esser rappresentativo di una situazione che si ripete in tutta Italia.

Dehors: ad alcuni piacciono, a tanti altri meno

Si è fatto il punto sulla questione in occasione dell’assemblea annuale di Fipe Confcommercio alla Nuvola di Roma, per presentare lo studio «Il sentimento dei pubblici esercizi e dei cittadini sull’utilizzo del suolo pubblico a Roma», da cui è stato possibile evidenziare alcuni aspetti interessanti.

Innanzitutto, esiste una buona parte della popolazione romana che apprezzano i dehors: come riporta il Corriere di Roma, “quasi sette intervistati su dieci ritengono che la pandemia sia stata l’occasione per migliorare la qualità di vie e piazze con l’ampliamento dello spazio a disposizione dei locali.

«Sia gli esercenti che i cittadini ritengono che le strade siano più illuminate e sicure – spiega il presidente della Fipe Sergio Paolantoni -. E soprattutto i romani preferiscono mangiare all’aperto». Sempre dal punto di vista dei consumatori, si è affrontato il tema del green pass: a Roma, l’80% degli intervistati hanno affermato di ritenerla una misura utile a limitare la diffusione del virus. Inoltre, circa il 60% si è mostrato propenso a consumare nei dehors anche d’inverno.

Non mancano i contrari

Scrive ancora il Corriere di Roma: “Per il 31,3% degli intervistati gli spazi all’aperto presentano problematiche connesse ai vincoli che creano al passaggio dei pedoni sui marciapiedi e alla riduzione dei posti auto.

E se lo stesso Paolantoni nel suo intervento sottolinea che adesso «c’è bisogno di regole, che noi per primi dobbiamo rispettare», e chiede il rinnovo dei posti all’aperto e la continuazione «della semplificazione delle pratiche di occupazione di suolo pubblico» per il momento in vigore fino alla fine di dicembre, a parlare della complessità della situazione interviene la neo presidente del I Municipio Lorenza Bonaccorsi: «Dal maggio 2020 a oggi sono arrivate 2.578 richieste di occupazione di suolo pubblico con lo stesso personale di prima: abbiamo bisogno di una task che per sei mesi lavori solo su questo».

Anche perché, secondo Bonaccorsi, la situazione è molto variegata: si «va da via dei Pastini al Pantheon dove la sistemazione è faticosa e si è in balia dei tavolini alla vicina piazza di Pietra dove invece c’è ordine». Solo esempi di una vasta casistica.”

Ancora secondo la presidente del I Municipio, sarebbe necessario formulare un nuovo catalogo degli arredi per una maggiore armonizzazione e senso dell’ordine, così come i piani di massima occupabilità (da aggiornare rispetto all’ultima versione del 2011).

In ogni caso, il neo assessore alle Attività Produttive Monica Lucarelli ha confermato che le occupazioni di suolo pubblico saranno prolungate, previo censimento. Sempre restando però in linea alle nuove disposizioni governative, e il rinnovo dello stato di emergenza.

Future o possibili tariffe per i dehors? Dice Lucarelli al Corriere di Roma: «Saranno viste insieme all’assessore al Bilancio Silvia Scozzese e saranno valutate con grande attenzione».

La conclusione sui dehors di Fipe e il modello Genova dove la gratuità proseguirà

“La soluzione migliore – precisa Aldo Cursano, vice presidente Fipe/Confcommercio- sarebbe quella di adottare in tutte le città italiane il modello Genova, dove il sindaco Bucci ha annunciato non solo di confermare l’utilizzo del suolo pubblico ma anche di continuare a renderlo gratuito. Una scelta coraggiosa che riconosce il valore dei dehors per l’attrattività della città e che va nella direzione di garantire maggior vitalità allo spazio urbano e di conseguenza maggior sicurezza. E, allo stesso tempo, di valorizzare un settore di eccellenza, particolarmente apprezzato dai turisti, italiani e stranieri”.

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