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Degustare la musica ascoltando il vino, e adesso proviamo anche con l’espresso

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PESSIONE (Torino) – Degustare ascoltando la musica per esplorare le arcane connessioni tra i sensi: un concetto sperimentato da tempo in campo vinicolo e che sarebbe interessante applicare anche alla degustazione dell’espresso e degli altri tipi di caffè. Lo spunto per questa riflessione giunge da un workshop dei Narratori del gusto e dell’International Academy of Sensory Analysis, che si è tenuto il 6 dicembre presso Casa Martini a Pessione (Torino).

E in particolare dall’intervento di Francesca Venturi, Università degli Studi di Pisa, intitolato “Gli accordi del piacere”, di cui vi proponiamo una sintesi.

Degustare la musica ascoltando il vino: l’esperienza culturale di CantinaJazz come laboratorio per approfondire il mistero della sinestesia.

Il progetto culturale CantinaJazz ha compiuto nel Febbraio 2019 il suo diciottesimo anno di vita e a partire dal 2016 ha coinvolto anche il corso di laurea in Viticoltura e Enologia dell’Università di Pisa. Con l’instaurarsi di una collaborazione ancora attiva tra l’Associazione Musicale Sinestesica e i docenti del gruppo di Tecnologie Alimentari del DiSAAA-a. Il laboratorio sensoriale sviluppato nel corso degli eventi di CantinaJazz propone un punto di vista originale e sinestesico tra la percezione gustativa e uditiva.

Armonie sonore e organolettiche in perfetto accordo

Negli eventi di CantinaJazz, infatti, la musica viene scelta, arrangiata ed eseguita in modo da creare un parallelo tra le armonie sonore e quelle organolettiche dei vini. In accordo a quanto evidenziato nel corso di degustazioni “tecniche” in cui l’oggettività iniziale della degustazione cede via via il passo alla contaminazione dei cibi in abbinamento. E della musica da scegliere in modo che sia più rappresentativa possibile dei vini degustati.

Negli anni l’invito a “degustare la musica e ascoltare il vino” è stato accolto entusiasticamente dal pubblico. Che continua a seguire la programmazione con grande assiduità e partecipazione.

Altrettanto entusiasmo si è registrato sul fronte promozionale. Le Cantine (e le aziende di prodotti tipici) hanno immediatamente preso atto della grande efficacia del palcoscenico di CantinaJazz per dare visibilità alle loro eccellenze.

Il format dello spettacolo, infatti, permette di creare un contesto emozionale e interattivo che avvicina gli spettatori ai prodotti in modo molto più diretto, efficace e persistente, rispetto ai canali promozionali tradizionali.

Oltre 300 rappresentazioni in 150 cantine

Nella sua ultradecennale storia, CantinaJazz ha messo in scena oltre 300 rappresentazioni, con la partecipazione di oltre 150 cantine vinicole; per un totale di circa 700 etichette (in netta prevalenza toscane) presentate al pubblico.

In questa sede vorremmo provare a focalizzare e per quanto possibile analizzare, anche facendo riferimento alla letteratura scientifica disponibile, i punti salienti su cui si basa il concetto di realtà sensoriale sincretica su cui si fonda il principio di sinestesia applicato nel format CantinaJazz, sfruttando questa lunga esperienza come un vero e proprio “laboratorio sensoriale in vivo”.

In particolare verranno discusse le intersezioni con il lavoro di Charles Spence a Oxford sulle sinestesie eno-musicali.

Quanto emerso è frutto del gruppo di lavoro del DiSAAA-a, UNIPI: F. Venturi, C. Sanmartin, R. Marangoni, E. Loconsolo, G. Ferroni, G. Andrich, A. Zinnai.

Un’esperienza insomma che sarebbe interessante riproporre ascoltando anche l’espresso.

info@assaggiatori.com

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