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venerdì 22 Novembre 2024
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Deborah Righeschi NKG Bero Italia: “La selezione del crudo in origine è alla base della qualità”

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Demus Lab - Analisi, R&S, consulenza e formazione sul caffè

MILANO – Uno sguardo dall’interno di un grande gruppo, la NKG Bero Italia, fornito da
Deborah Righeschi, Head of Quality Dept. e Specialty Trader dell’azienda. Un incontro
con una realtà imponente, che basa il suo lavoro sulla ricerca di un prodotto di livello.
Così come ha raccontato questa donna del caffè.

Deborah Righeschi: cosa è per lei il caffè?

“Ho iniziato a lavorare nel caffè quando per me questo era semplicemente un prodotto
che consumavo saltuariamente e distrattamente, senza neppure immaginare l’universo che si cela dietro una tazzina di espresso.

Il caso poi ha voluto che iniziassi a lavorare in questo affascinante settore e oggi posso
quindi dire che il caffè non è solo il mio lavoro, ma è diventato un’autentica e profonda
passione.

Come è arrivata a lavorare per un grande gruppo quale NKG?

“Dopo la Laurea in Economia e un Master in Management, ero alla ricerca del mio primo
impiego. E ho quindi risposto a un’inserzione di Bero Italia che ricercava una persona
da inserire in azienda.

Quando sono stata assunta, non avevo ben capito quale fosse la posizione che avrei
dovuto ricoprire ma, affascinata dalla dimensione; dalla visione e dai progetti di
sviluppo dell’azienda, mi sono lanciata a capofitto in questa avventura. Oggi posso dire
di aver fatto la scelta migliore in assoluto.”

Quale è stato il percorso professionale di Deborah Righeschi

“NKG Bero Italia è un’azienda molto ben strutturata ed organizzata. Nulla è lasciato al
caso e tutto viene programmato con profonda attenzione. Così è stato anche per il mio
percorso formativo. Ho iniziato con una full immersion nel trading desk.

Dove ho approfondito i diversi aspetti dell’attività commerciale, con particolare attenzione alla gestione del rischio e al conseguente utilizzo degli strumenti finanziari legati ai futures
del caffè;

inoltre ho trascorso un periodo estremamente utile nel reparto logistica che mi ha fatto
comprendere le tante problematiche legate alla movimentazione del nostro prodotto.
Successivamente ho intrapreso il percorso di formazione qualitativa. Ho, quindi, passato un periodo nel NKG Quality Centre di Zug (il centro di coordinamento del controllo qualità del Gruppo). Dove ho iniziato a prendere confidenza con le diverse tipologie del caffè, con le basi della valutazione del crudo e con le linee guida del cupping professionale.

Successivamente ho trascorso oltre un mese in Brasile, presso i nostri colleghi di NKG
Stockler. Dove ho approfondito le mie competenze qualitative nel rispetto del caffè
brasiliano in generale, con particolare attenzione alle diverse caratteristiche dei caffè
provenienti dalle differenti zone di produzione. E’ stato un periodo entusiasmante anche
se molto impegnativo.

Basti pensare che assaggiavo oltre 1000 tazze di caffè al giorno! Quest’anno ho invece
lavorato presso i nostri colleghi di SKN, uno dei principali esportatori colombiani e,
ancora una volta, è stata un’esperienza piacevole ma soprattutto utilissima. Ho, inoltre,
frequentato numerosi corsi di formazione, sia quelli inerenti al circuito Sca che
quelli del Coffee Quality Institute. Oltre ad aver approfondito le diverse problematiche
relative alla torrefazione e alla miscelazione.

Oggi è “Q-grader”. E sono giudice di diverse competizioni Sca; faccio parte della Commissione Arbitri di Qualità della Camera Arbitrale Italiana del Caffè. E, senza falsa modestia posso quindi dire di avere una solida preparazione e una visione completa della qualità dal prodotto verde fino al prodotto finito. Sono molto grata alla mia azienda che ha creduto in me ed ha investito moltissimo nel mio percorso formativo.”

Qual è quindi oggi la sua posizione all’interno di NKG Bero Italia?

“La mia è una posizione anomala, poiché ricopro due funzioni diverse. Sono infatti la
responsabile della qualità e ma sono anche impegnata direttamente sul fronte
commerciale.”

Ci puo’ spiegare meglio di cosa in concreto si occupa?

“Per quanto riguarda la qualità, dirigo la sala campioni con tutte le attività che ne
conseguono. Ciò comporta, tra le altre cose, la verifica, l’analisi e l’assaggio dei campioni di imbarco e di sbarco (assieme ad un panel di 6 assaggiatori qualificati); ma anche il supporto e la consulenza ai nostri clienti per ogni aspetto legato alla qualità del caffè.
Per quanto riguarda invece l’attività commerciale, sono impegnata allo sviluppo

dell’attività nel settore dei caffè Specialty e fornisco supporto ai colleghi che si occupano delle vendite dei caffè sdoganati. Attività che abbiamo iniziato solamente lo scorso anno e che sta crescendo in maniera inaspettata.”

Lei ha la responsabilità del reparto qualità della società italiana. Ma c’è un team di assaggiatori anche in Svizzera: ci sono delle differenze?

Collaborate insieme?

Spiega Deborah Righeschi: “In Svizzera abbiamo l’NKG Quality Centre che è il centro-
Qualità di tutto il gruppo Neumann. Si tratta di una realtà di altissimo livello: consideri
che è un “In Country Partner“ (ICPs) del Coffee Quality Institute. Al momento l’unico in tutta Europa.

Tale centro, guidato dalla nota Gloria Pedroza, coordina le attività legate alla Qualità di
tutto il gruppo. Per cui io lavoro a stretto contatto con loro. Consideri che tutti noi Quality
manager del gruppo, sia nei Paesi importatori sia nei Paesi d’origine, ci riuniamo
periodicamente per calibrarci come assaggiatori e per discutere l’operatività e le
sinergie a livello qualitativo tra i diversi Paesi.

La differenza principale tra il laboratorio di Bero Italia e il Quality Centre a Zug è che
noi siamo esclusivamente dedicati ai clienti italiani. Il laboratorio in Bero Italia è nato dalla volontà di investire in modo tangibile nella qualità, l‘obiettivo era quello di creare
in Italia una realtà simile a quanto già presente in Svizzera.

Ma con un focus preciso sul mercato italiano, per essere più vicini alle esigenze e ai bisogni dei nostri clienti.”

La sua è stata solo una scelta lavorativa oppure di vita?

“Beh, essendo entrata all’inzio in azienda subito dopo gli studi non conoscevo molto del
caffè se non quello che conosce un consumatore medio; non avevo idea di che cosa
sarebbe diventato in seguito per me. A oggi, è senza dubbio una parte molto
importante della mia vita.

Il caffè è qualcosa che abbiamo la fortuna di poter vedere, toccare, odorare. Ti coinvolge completamente. Una volta che scopri questo mondo e tutto quello che si cela dietro a una semplice tazzina, guardi il caffè con occhi differenti; ne hai una percezione completamente diversa.”

Che cosa si intende esattamente, per “caffè di qualità”?

La risposta di Deborah Righeschi: “Credo che sia una delle domande più semplici e
difficili allo stesso tempo cui rispondere! Il caffè di qualità è per me è il risultato di un
insieme di tanti fattori. Inizierei senz’altro dalla produzione agricola. Dove entrano in gioco diverse variabili: la varietà botanica, la zona di produzione; la natura del terreno, il microclima e la cura con la quale il caffè è raccolto.”

Altri fattori molto importanti sono la lavorazione e la selezione

Continua Deborah Righeschi: “E  qui entrano in gioco altri parametri determinanti. Quali
i vari processi cui il caffè viene sottoposto e la cura con la quale lo stesso viene poi selezionato. A tal proposito attiro l’attenzione su un aspetto da molti, invece, sottovalutato e cioè la qualità della struttura e delle macchine per la selezione del
caffè verde.  Infatti, l’attenta selezione del crudo direttamente in origine è alla base di ogni caffè di qualità.”

Descriverebbe la sua giornata tipo?

“Divido il mio tempo tra la mia funzione di responsabile della Qualità e quella
commerciale di specialty coffee trader. É davvero difficile descrivere una giornata tipo perchè non ho funzioni facilmente programmabili. Il punto fermo di ogni mia giornata è l’analisi e l’assaggio del caffè, che effettuiamo sia per il controllo della qualità dei campioni di pre-imbarco e sbarco, sia per la valutazione di caffè speciali.

Fornisco, poi, anche il mio supporto ai clienti che hanno bisogno di consulenza in merito
alle diverse qualità di caffè e al loro utilizzo in miscela. Contestualmente mi occupo dei
clienti interessati ai caffè specialty. E, non in ultimo, fornisco supporto all’attività dei caffè sdoganati.”

Pensa che, all’interno del suo ambito professionale, sia stato più difficile come donna, affermarsi?

“Occupandomi di due campi diversi, qualità e commerciale, posso dire che ho notato
delle differenze. Il commerciale è un ambiente prettamente maschile, che richiede
sicuramente una certa indole o certe caratteristiche personali che non sono comuni a tutte
le donne.

Sicuramente mi è capitato di scontrarmi con certi pregiudizi o certe situazioni poco
piacevoli, ma per come sono fatta caratterialmente non mi hanno fermato. Anzi, mi
hanno dato la spinta a migliorarmi sempre di più. Alla fine, quello che conta davvero nel lavoro, sono le competenze e la professionalità che un individuo ha, non certo il genere.

La qualità, invece, sembra essere un ambiente molto più favorevole alle donne. Dove
addirittura si ritiene che siano più brave perchè più sensibili, nell’assaggio. Una curiosità: in Bero Italia la sala campioni è totalmente al femminile. Visto che la stessa è gestita da me con il supporto della collega Shirlene Shineider, brasiliana e bravissima tostatrice ed assaggiatrice.”

Per ricoprire un ruolo di rilievo come il suo, che tipo di percorso formativo dovrebbe intraprendere una giovane attualmente?

“Io sono stata molto fortunata a poter operare per un’azienda del calibro di NKG Bero
Italia che, come risaputo, fa parte del primo gruppo al mondo nel settore del caffè verde.
Come ho già detto in precedenza, ho quindi avuto la possibilità di poter seguire un
percorso formativo molto ben definito e strutturato.

Ed ho goduto del grande aiuto che mi è stato offerto dai tanti colleghi che lavorano nei
paesi di origine e non. Credo che comunque, alla base del successo per un giovane che si
affaccia nel meraviglioso mondo del caffè, ci siano due condizioni imprescindibili: la
curiosità e la passione. Grazie alle quali si superano le (tante) difficoltà iniziali e si gode
del privilegio di poter lavorare nell’affascinante mondo del caffè.”

Progetti futuri?

“Abbiamo in cantiere diverse idee per il futuro a dire la verità! In particolare, sto
lavorando a un ambizioso progetto di condivisione con i nostri clienti. Con il fine di
rendere più facile e accessibile la conoscenza della materia prima. Al momento non posso
ancora anticipare i dettagli, ma sono certa che, questo progetto, sarà di forte interesse per tutti!”

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