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De’ Longhi: ricavi a 2.368 milioni, il 52% dalle macchine per il caffè

Nei dodici mesi, il Gruppo ha conseguito: ricavi netti normalizzati per € 2.368,1 milioni, in crescita del 12,4% (14,3% a livello organico); un Ebitda adjusted normalizzato pari a € 383,3 milioni, in crescita del 27,6% e pari al 16,2% dei ricavi, con un miglioramento di 1,9 punti percentuali rispetto all’anno precedente; un risultato operativo (Ebit) normalizzato di € 278,8 milioni, in crescita del 29,1% e pari all’11,8% dei ricavi; un utile netto di € 200,1 milioni, in crescita del 24,3%, pari all’8,5% dei ricavi una posizione finanziaria netta attiva per € 232 milioni, ovvero € 561,3 milioni pre-acquisizione di Capital Brands Holdings; al netto dell’operazione Capital Brands e dei dividendi distribuiti (€ 80,8 milioni) il Gruppo ha generato un flusso di cassa pari a € 364,3 milioni.

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MILANO – Il Consiglio di amministrazione di De’ Longhi SpA ha approvato giovedì 11 marzo i risultati consolidati al 31 dicembre 2020. Nei dodici mesi, il Gruppo ha conseguito: ricavi netti normalizzati per € 2.368,1 milioni, in crescita del 12,4% (14,3% a livello organico); un Ebitda adjusted 4 normalizzato pari a € 383,3 milioni, in crescita del 27,6% e pari al 16,2% dei ricavi, con un miglioramento di 1,9 punti percentuali rispetto all’anno precedente; un risultato operativo (Ebit) normalizzato di € 278,8 milioni, in crescita del 29,1% e pari all’11,8% dei ricavi; un utile netto di € 200,1 milioni, in crescita del 24,3%, pari all’8,5% dei ricavi; una posizione finanziaria netta attiva per € 232 milioni, ovvero € 561,3 milioni pre-acquisizione di Capital Brands Holdings; al netto dell’operazione Capital Brands e dei dividendi distribuiti (€ 80,8 milioni) il Gruppo ha generato un flusso di cassa pari a € 364,3 milioni.

Il comparto del caffè (52% dei ricavi) ha conseguito una crescita normalizzata a doppia cifra sia nei dodici mesi che nell’ultimo trimestre, con un’importante espansione della famiglia delle macchine superautomatiche e di quelle manuali.

In crescita anche la famiglia dei sistemi a capsula, che tuttavia vedono diluita la propria incidenza sul totale del segmento.

Tra le delibere del Consiglio di amministrazione anche la proposta di distribuzione di un dividendo di € 0,54 per azione.

Via libera anche all’emissione di una seconda tranche di un prestito obbligazionario non convertibile, non quotato e non soggetto a rating, per un importo pari a Euro 150 milioni, con durata ventennale, che sarà sottoscritta da primari investitori istituzionali statunitensi.

A margine dell’approvazione dei risultati, l’amministratore delegato Massimo Garavaglia ha commentato in merito al 2021:

L'amministratore delegato de Longhi Massimo Garavaglia
L’amministratore delegato de Longhi Massimo Garavaglia

“Dal punto di vista delle vendite, la partenza dell’anno è stata straordinariamente forte, ad un ritmo di crescita prevedibile per il primo trimestre, a parità di perimetro, nell’intorno del 50%. Tale evidenza ci porta a stimare la crescita organica dei ricavi per il 2021, includendo anche l’acquisita Capital Brands, nell’intervallo 22% – 26% (ovvero nell’area 12% – 15%, a parità di perimetro).

Questa crescita importante ci permetterà di continuare a reinvestire una quota del margine operativo nei nostri piani di sostegno all’innovazione di prodotto, alla comunicazione sui brand e al rafforzamento della strategia sul digitale finalizzati ad una crescita sostenibile, consentendoci al contempo di conseguire un Ebitda adjusted per il nuovo perimetro sostanzialmente in linea con il 2020 in termini percentuali sui ricavi”.

Il 2020 è stato un anno di elevate complessità che ha richiesto una straordinaria flessibilità e reattività del Gruppo De’ Longhi

Nelle parole dell’amministratore delegato Massimo Garavaglia: “Abbiamo concluso un 2020 caratterizzato da sviluppi imprevedibili e denso di sfide che hanno richiesto uno sforzo importante da parte di tutti gli stakeholder coinvolti nello sviluppo del business. I risultati ottenuti dal Gruppo sono frutto innanzitutto di uno straordinario impegno profuso dai nostri dipendenti, a cui va il mio ringraziamento per la dedizione e l’impegno nell’aver gestito una fase particolarmente critica dal punto di vista sia lavorativo che personale.

In questo ultimo anno siamo stati testimoni di molti cambiamenti nel mercato, sia sul
fronte produttivo che commerciale, a cui il gruppo De’ Longhi è stato in grado di adattarsi con grande flessibilità e reattività, grazie anche alla forza dei nostri brand, agli investimenti nel mondo digitale e al continuo processo di innovazione che da sempre caratterizza il nostro Gruppo”.

Dal punto di vista industriale, la citata flessibilità ha consentito ai lavoratori di operare in sicurezza e alle strutture produttive e di supply-chain di fornire ai clienti continuità di servizio. Al riguardo, sono proseguiti gli investimenti industriali di ampliamento della capacità produttiva in entrambe le piattaforme cinese ed europea.

Sul fronte commerciale, le restrizioni imposte dalla gestione della pandemia hanno inevitabilmente modificato la presenza distributiva, portando ad una  accelerazione dello sviluppo del mondo on-line sia come luogo di acquisto che come veicolo di comunicazione.

Le azioni intraprese, nel loro complesso, hanno permesso al Gruppo di cogliere i trend in atto nel mercato, che hanno evidenziato un’accresciuta attenzione dei consumatori nei confronti dell’ambito domestico, favorendo le scelte di acquisto verso i prodotti legati alla “home experience”.

Più specificamente nell’ambito del caffè e della preparazione dei cibi, il trend, già positivo nei primi mesi del 2020, ha subito una sostanziale accelerazione nel corso dell’anno, con tassi di crescita molto sostenuti. Tali effetti positivi hanno trovato ulteriore supporto nella strategia di investimento in marketing e comunicazione e di innovazione di prodotto perseguita dal Gruppo in un’ottica di sviluppo di medio termine.

I ricavi

Il 2020 si è chiuso con ricavi pari a € 2.351,3 milioni, in crescita dell’11,9% (€ 2.368,1 milioni in termini normalizzati, in crescita del 12,4%) grazie anche ad un quarto trimestre in rialzo del 10,1%. L’effetto valutario ha avuto un impatto negativo complessivo di € 40 milioni, a seguito del deprezzamento di quasi tutte le valute di export del Gruppo; a livello
organico, la crescita è stata pari al 13,8%.

I mercati

Nei dodici mesi, tutte le aree geografiche hanno evidenziato una crescita a doppia cifra, in termini normalizzati, con l’unica eccezione dell’area Meia (Middle-East/ India/ Africa) penalizzata anche dal deprezzamento del Dollaro Usa, che tuttavia ha visto un parziale recupero, in termini organici, negli ultimi due trimestri dell’anno.

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