De’ Longhi starebbe attuando una strategia per ridurre la dipendenza della produzione cinese: ciò è dovuto principalmente all’ascesa di Donald Trump alla presidenza e la possibilità di nuovi dazi sulle importazioni cinesi verso gli Stati Uniti. Nel terzo trimestre il Gruppo ha realizzato ricavi per 805,5 milioni di euro, in crescita del 14,0% (ne abbiamo parlato qui). Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione msn.
La strategia di De’ Longhi
MILANO – Con Donald Trump di nuovo alla Casa Bianca e la prospettiva di nuovi dazi sulle importazioni cinesi verso gli Stati Uniti, De’ Longhi si muove d’anticipo e prepara un piano per proteggere la sua crescita internazionale. Il gruppo trevigiano leader nel settore degli elettrodomestici, come riporta Milano Finanza, starebbe già attuando una strategia per ridurre la dipendenza dalla produzione cinese, puntando su flessibilità e nuove aree produttive per aggirare i potenziali costi extra.
Di fronte alla possibilità di nuovi dazi fino al 60% su alcuni beni cinesi, De’ Longhi ha pianificato un rapido spostamento della produzione verso altre aree, minimizzando l’impatto di eventuali tariffe. Solo il 7-8% dei suoi ricavi Usa dipende dalle esportazioni cinesi, e il gruppo è convinto di poter ridurre questo numero entro 6-12 mesi, dimostrandosi più flessibile rispetto ai competitor.
Gli analisti di Banca Akros applaudono la capacità di adattamento di De’ Longhi, definendola “un passo avanti” rispetto alle altre aziende esposte ai rischi di una nuova politica commerciale americana.
Nonostante le incertezze geopolitiche, De’ Longhi punta a crescere con nuove acquisizioni, soprattutto negli Stati Uniti e nel settore professionale delle macchine da caffè, dove il marchio Eversys offre prospettive di espansione significative.
In parallelo, la partnership con Starbucks continua a consolidarsi: sono in arrivo circa 500 nuove macchine Eversys, previste nei punti vendita americani per la seconda metà del 2025. Anche Nutribullet si espande negli Usa, mentre in Europa il gruppo rafforza la distribuzione dei prodotti Nespresso.
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