mercoledì 18 Dicembre 2024
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Gruppo De’ Longhi: ha già una strategia contro la prospettiva dei dazi di Trump sulle importazioni di apparecchi prodotti in Cina verso gli USA

Di fronte alla possibilità di nuovi dazi fino al 60% su alcuni beni cinesi, De’ Longhi ha pianificato un rapido spostamento della produzione verso altre aree, minimizzando l’impatto di eventuali tariffe. Soltanto il 7-8% del totale delle esportazioni del Gruppo che va negli Stati Uniti dipende da beni prodotti in Cina. E il gruppo è convinto di poter ridurre questo dato entro 6-12 mesi, dimostrandosi più flessibile rispetto ai competitor

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De’ Longhi starebbe attuando una strategia per ridurre la dipendenza della produzione cinese: ciò è dovuto principalmente all’ascesa di Donald Trump alla presidenza e la possibilità di nuovi dazi sulle importazioni cinesi verso gli Stati Uniti. Nel terzo trimestre il Gruppo ha realizzato ricavi per 805,5 milioni di euro, in crescita del 14,0% (ne abbiamo parlato qui). Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione msn.

Ecco la strategia del Gruppo De’ Longhi

MILANO – Con Donald Trump di nuovo alla Casa Bianca e la prospettiva di nuovi dazi sulle importazioni cinesi verso gli Stati Uniti, De’ Longhi si muove d’anticipo e prepara un piano per proteggere la sua crescita internazionale. Il gruppo trevigiano leader nel settore degli elettrodomestici, come riporta Milano Finanza, starebbe già attuando una strategia per ridurre la dipendenza dalla produzione cinese, puntando su flessibilità e nuove aree produttive per aggirare i potenziali costi extra.

Di fronte alla possibilità di nuovi dazi fino al 60% su alcuni beni cinesi, De’ Longhi ha pianificato un rapido spostamento della produzione verso altre aree, minimizzando l’impatto di eventuali tariffe. Soltanto il 7-8% del totale delle esportazioni del Gruppo che va negli Stati Uniti dipende da beni prodotti in Cina. E il gruppo è convinto di poter ridurre questo dato entro 6-12 mesi, dimostrandosi più flessibile rispetto ai competitor.

Gli analisti di Banca Akros applaudono la capacità di adattamento di De’ Longhi, definendola “un passo avanti” rispetto alle altre aziende esposte ai rischi di una nuova politica commerciale americana.

Nonostante le incertezze geopolitiche, De’ Longhi punta a crescere con nuove acquisizioni, soprattutto negli Stati Uniti e nel settore professionale delle macchine da caffè, dove il marchio Eversys offre prospettive di espansione significative.

In parallelo, la partnership con Starbucks continua a consolidarsi: sono in arrivo circa 500 nuove macchine Eversys, previste nei punti vendita americani per la seconda metà del 2025. Anche Nutribullet si espande negli Usa, mentre in Europa il gruppo rafforza la distribuzione dei prodotti Nespresso.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

FONTEmsn.com
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