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giovedì 21 Novembre 2024
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De’ Longhi: 1° semestre ricavi a 291,2 mln in calo del 10,6%, utile netto a 82,7 mln, comparto caffè torna a crescere nel 2° trimestre

Fabio de' Longhi: “Siamo molto soddisfatti dei risultati conseguiti nel trimestre, che confermano le nostre attese di una progressiva normalizzazione dei trend di crescita e di profittabilità in questa fase post-pandemica. In particolare, mi preme evidenziare il recupero della marginalità, frutto di una attenta strategia sui prezzi e di un rigoroso controllo degli investimenti, nonché di un recupero dei costi logistici e un allentamento delle pressioni sui restanti costi operativi. Stiamo tornando alla normalità delle dinamiche del business, nonostante uno scenario macroeconomico caratterizzato nel breve termine dai potenziali impatti dell’inflazione e dell’aumento dei tassi di interesse sulla ricchezza delle famiglie e sui consumi. Ciononostante, Il Gruppo può contare sulle intatte potenzialità di sviluppo dei segmenti del caffè e della nutrition a marchio Nutribullet, che hanno rappresentato nel semestre quasi il 65% del fatturato complessivo e che sono destinati a rappresentare, nel medio termine, il principale motore di crescita e di profittabilità del Gruppo. In questo contesto, quindi, confermiamo la guidance per l’anno che prevede ricavi in leggere flessione rispetto al 2022 ed un Ebitda adjusted nell’intervallo di 370-390 milioni di euro”

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TREVISO – Approvati dal consiglio di amministrazione di De’ Longhi SpA i risultati consolidati dei primi sei mesi del 2023: ricavi a € 291,2 milioni in calo del -10,6% (-10% a cambi costanti); un adjusted Ebitda a € 160,1 milioni, pari al 12,4% dei ricavi (in crescita dal 10,3%); un utile netto a € 82,7 milioni, pari al 6,4% dei ricavi (in miglioramento dal 5%); flusso di cassa prima dei dividendi (“free cash flow”) positivo per € 85.

Nel secondo trimestre il Gruppo De’ Longhi ha realizzato:

  • ricavi per € 688,8 milioni in calo del -2,9% (-0,9% a cambi costanti), ma in crescita del 1,8% al netto dell’effetto dell’uscita dal business del condizionamento sul mercato americano;
  • un adjusted Ebitda di € 85,8 milioni, pari al 12,5% dei ricavi (in marcato miglioramento dal 6,9%);
  • free cash flow positivo per € 66,5

Al 30 giugno 2023, la posizione finanziaria netta di Gruppo è risultata positiva per € 311,7 milioni, in miglioramento rispetto ai € 298,8 milioni del 31.12.2022.

Il Consiglio di Amministrazione ha altresì approvato il Report di Sostenibilità del Gruppo relativo all’esercizio 2022.

Ha commentato l’amministratore delegato Fabio de’ Longhi:

“Siamo molto soddisfatti dei risultati conseguiti nel trimestre, che confermano le nostre attese di una progressiva normalizzazione dei trend di crescita e di profittabilità in questa fase post-pandemica. In particolare, mi preme evidenziare il recupero della marginalità, frutto di una attenta strategia sui prezzi e di un rigoroso controllo degli investimenti, nonché di un recupero dei costi logistici e un allentamento delle pressioni sui restanti costi operativi”.

“Stiamo tornando alla normalità delle dinamiche del business, nonostante uno scenario macroeconomico caratterizzato nel breve termine dai potenziali impatti dell’inflazione e dell’aumento dei tassi di interesse sulla ricchezza delle famiglie e sui consumi”.

“Ciononostante, Il Gruppo può contare sulle intatte potenzialità di sviluppo dei segmenti del caffè e della nutrition a marchio Nutribullet, che hanno rappresentato nel semestre quasi il 65% del fatturato complessivo e che sono destinati a rappresentare, nel medio termine, il principale motore di crescita e di profittabilità del Gruppo. In questo contesto, quindi, confermiamo la guidance per l’anno che prevede ricavi in leggere flessione rispetto al 2022 ed un Ebitda adjusted nell’intervallo di 370-390 milioni di euro”.

Il primo semestre del 2023 si è concluso per De’ Longhi con un fatturato in flessione rispetto al periodo precedente, prevalentemente a causa di alcuni fattori straordinari e temporanei che hanno impattato in maggior misura i primi mesi dell’anno

Come già evidenziato nei mesi scorsi, la sfidante comparazione con il primo trimestre degli ultimi due anni, la riduzione dei livelli di scorte detenute dalla distribuzione e l’uscita dal business del condizionamento mobile sul mercato americano, hanno influenzato l’andamento del fatturato in questa prima fase del 2023.

Tuttavia, nonostante tali fattori, il trend delle vendite è stato in continuo miglioramento mese dopo mese, realizzando un secondo trimestre in crescita al netto della citata discontinuità sul mercato americano. Tale risultato è stato favorito dal recupero della crescita nel mercato europeo, dall’espansione del comparto del caffè (in deciso recupero dopo la temporanea flessione del primo trimestre) nonché dalla marcata progressione dei personal blender di Nutribullet.

A completare il quadro positivo, la marginalità è apparsa in netto miglioramento rispetto al 2022, nonostante il calo dei volumi, grazie al contributo positivo dei prezzi e del mix di prodotto, nonché al contenimento dei costi.

In generale, sebbene il contesto geopolitico e macroeconomico rimanga di difficile lettura, soprattutto per quanto concerne le dinamiche dei consumi, le attese di recupero della crescita organica nella seconda parte dell’anno, assieme al miglioramento della marginalità rispetto all’anno precedente, consentono al Gruppo di essere fiducioso sulla realizzabilità della guidance per l’anno.

Nel primo semestre del 2023 di De’ Longhi i ricavi sono stati in flessione del 10,6%, attestandosi a € 1.291,2 milioni, con un secondo trimestre in calo del 2,9% a € 688,8 milioni. L’impatto della discontinuità del condizionamento mobile in America è stato di ca. € 56 milioni nei 6 mesi, al netto del quale il fatturato nel semestre è sceso del 7,1%, mentre nel trimestre ha evidenziato un andamento positivo dell’1,8%.

La componente valutaria (comprensiva della gestione delle coperture) ha contribuito negativamente per 0,6 punti percentuali di crescita dei ricavi nel semestre e di 2 punti percentuali nel secondo trimestre.

Nel corso degli ultimi 12 mesi, l’area europea ha risentito pesantemente sia degli effetti del conflitto russo-ucraino (e del collegato deterioramento del consumer sentiment) che dell’indebolimento del potere d’acquisto dei consumatori. Tuttavia, nel corso degli ultimi mesi la regione ha mostrato segnali di miglioramento rispetto alle precedenti dinamiche, ritornando in territorio positivo.

Nel dettaglio, nel secondo trimestre:

l’area dell’Europa sud-occidentale ha evidenziato un fatturato quasi invariato rispetto all’anno precedente (-1,2%), grazie ad una forte ripresa di Francia ed Austria, mentre restavano ancora in territorio negativo Italia e Germania;

• in crescita a doppia cifra il fatturato dell’Europa nord-orientale, che ha beneficiato di una ripresa quasi omogenea dei Paesi dell’area, caratterizzata da una significativa accelerazione del caffè unita ad una sostanziale stabilizzazione del comparto della cottura e preparazione dei cibi;

• l’area MEIA ha visto il fatturato in calo principalmente a causa del contesto macro e della debolezza della food preparation;

• nell’area America il fatturato è stato significativamente penalizzato dalla discontinuità relativa all’uscita dal condizionamento mobile, con un impatto di ca 33 milioni di Euro nel trimestre; al netto di tale effetto, l’area è cresciuta del 5,5% grazie all’espansione del caffè e del comparto della nutrizione, legato al marchio Nutribullet;

• infine, la regione Asia Pacific ha mostrato un calo del -7,4% (-2% a cambi costanti), come effetto della performance negativa di Australia e Nuova Zelanda, in marcato rallentamento rispetto ad un 2022 particolarmente brillante, ma con gli altri principali mercati di Greater China, Giappone e Corea del Sud in forte crescita.

Per quanto concerne l’evoluzione dei segmenti di prodotto, il trimestre ha visto un ritorno alla crescita del caffè, dopo il temporaneo arretramento del primo trimestre, ed una food preparation che, sebbene ancora in sofferenza, ha visto alcune famiglie di prodotto tornare in territorio positivo (food processors, personel blenders, spin juicers e friggitrici).

E’ rimasto pesantemente penalizzato il settore del comfort (riscaldamento e condizionamento portatili) a causa della citata discontinuità rappresentata dall’uscita dal segmento dei condizionatori portatili sul mercato americano.

In flessione anche l’home care (pulizia della casa e stiro), che tuttavia pesava nel semestre per solo il 2,9% del fatturato totale.

Infine, si segnala la straordinaria crescita del comparto delle macchine per il caffè professionale di Eversys (+60,7% nel trimestre e +58% nei 6 mesi) il cui peso sul totale dei ricavi del semestre è passato dal 3% al 5,2%.

Da segnalare che il totale caffè, sia consumer che professionale, ormai rappresenta poco meno del 60% del fatturato di Gruppo, una soglia che è ragionevolmente destinata ad essere superata nei prossimi 12-18 mesi.

Relativamente all’evoluzione della profittabilità del Gruppo, il semestre ha visto un sostanziale miglioramento dei margini nonostante un fatturato in calo. Le azioni di aumento dei prezzi implementate lo scorso anno, il miglioramento del mix ed un’attenta gestione dei costi hanno consentito di compensare l’effetto negativo della flessione dei volumi.

Nel trimestre:

• il margine industriale netto si è attestato a € 335,8 milioni, pari al 48,8% dei ricavi (49,6% nel semestre) rispetto al 45,2% del 2022, beneficando di un miglioramento della componente price-mix, oltre ad una sostanziale stabilità dell’effetto relativo ai costi di produzione. Nello specifico, l’effetto price-mix ha contribuito positivamente per € 20 milioni (€ 40,2 milioni nel semestre);

• l’Ebitda adjusted è stato pari a € 85,8 milioni, ovvero il 12,5% dei ricavi (12,4% nel semestre) in marcato miglioramento rispetto al 6,9% del secondo trimestre 2022, e in continuità con la marginalità realizzata nel primo trimestre. La profittabilità ha anche beneficiato della minore
esposizione sul fronte degli investimenti in media e comunicazione (“A&P”), scesi di € 8,8 milioni nel trimestre e € 24,5 milioni nel semestre, in linea con i piani del management;

• l’Ebitda è stato pari a € 83,5 milioni, ovvero il 12,1% dei ricavi (8% nel 2022) dopo € 2,3 milioni di oneri non ricorrenti (che si comparano con 8 milioni di proventi non ricorrenti del secondo trimestre 2022);

• il risultato operativo (Ebit) si è attestato a € 58 milioni, pari all’8,4% dei ricavi (4,4% nel 2022), dopo un livello di ammortamenti allineato all’anno precedente (pari a € 25,5 milioni);

• infine, l’utile netto di competenza del Gruppo è stato pari a € 44 milioni, (€ 82,7 milioni nel semestre) ovvero il 6,4% dei ricavi (3% nel 2022).

Il Gruppo De’ Longhi ha chiuso il primo semestre del 2023 con una Posizione Finanziaria Netta attiva pari a € 311,7 milioni, in aumento di € 12,9 milioni nel semestre e di € 256,3 milioni nei 12 mesi. Analogamente, anche la Posizione Netta nei confronti di banche ed altri finanziatori era attiva per € 403,8 milioni, in miglioramento sia nel semestre (+14,4 milioni) che nei 12 mesi (+271,1, milioni).

Il flusso di cassa, prima dei dividendi e delle acquisizioni (“Free Cash Flow before dividends and acquisitions”) è stato pari a € 66,5 milioni nel trimestre, € 85 milioni nel semestre e € 328,3 milioni nei 12 mesi.

Guardando le principali determinanti di questo risultato positivo, evidenziamo che nel semestre il Gruppo è stato in grado di generare € 161,2 milioni di cassa dalla gestione corrente e dai movimenti di capitale circolante (rispetto al primo semestre del 2022 in cui vi era stato un assorbimento di € 165,6 milioni).

A livello di capitale circolante operativo (pari al 6,9% dei ricavi 12 mesi rolling), si segnala nel semestre un’importante generazione di cassa dell’aggregato dei crediti-debiti commerciali (€ 200,1 milioni), solo parzialmente assorbita dalla variazione negativa del magazzino (€ 123,2 milioni), in crescita fisiologica a € 660,5 milioni, ma inferiore di € 281 milioni rispetto al livello dello scorso anno.

La spesa per investimenti infine ha assorbito nel semestre € 58 milioni di cassa, in netto calo rispetto ai 94,1 milioni dello scorso anno. Si ricorda che durante il secondo trimestre il Gruppo ha erogato dividendi per complessivi € 72,1 milioni.

Eventi successivi alla chiusura del periodo

Non si rilevano eventi di rilievo successivi alla chiusura del semestre.

Altre delibere

Nella seduta odierna il Consiglio di amministrazione ha altresì approvato, in continuità con la pubblicazione della Dichiarazione Non Finanziaria, il Report di Sostenibilità del Gruppo relativo all’esercizio 2022. Il Report è accessibile sul sito internet della società, all’indirizzo https://www.delonghigroup.com/it/sostenibilita/documenti.

Nel dettaglio

de' longhi
Conto economico consolidato riclassificato (dati concessi)
de' longhi ricavi
Ricavi per area geografica (dati concessi)
stato patrimoniale
Stato patrimoniale consolidato riclassificato (dati concessi)
dati longhi
Composizione della posizione finanziaria netta (dati concessi)
rendimento
Rendimento finanziario consolidato (dati concessi)
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