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venerdì 22 Novembre 2024
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Cobelli nel Coffee Roasters Guild: “In prima linea per il cambiamento del settore”

Cobelli: "L’idea di fondo che mi ha portato a candidarmi è che è fondamentale avere un rappresentante italiano all’interno della Guild. Per lo stesso motivo avevo chiesto alla community italiana di provare a farsi avanti per ricoprire un ruolo all’interno dell’organizzazione"

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MILANO – Tra una competizione, l’attività di formatore, quella di torrefattore e, infine, di nuovo coordinatore Sca Italy Davide Cobelli non si fa mancare un altro ruolo chiave a livello organizzativo e inizia il 2023 con un’altra elezione, stavolta rientrando tra i 5 nuovi membri nel Concilio di The Coffee Roasters Guild.

Da questo febbraio, sarà attivo in questa posizione, e di questo abbiamo discusso con il diretto interessato.

Cobelli, da questo suo ingresso che cosa si aspetta?

“Farei innanzitutto una premessa: il Roasters Guild non rappresenta in maniera diretta il comparto dei roaster, perché si entra a farne parte quando periodicamente si apre una finestra ma non si accede attraverso un’elezione, ma tramite un’application. Se poi il gruppo ritiene idonea la proposta in seguito a un’intervista, allora è possibile inserirsi nel gruppo. Nel caso in cui ci siano più candidati rispetto alle posizioni aperte, allora avviene una sorta di elezione. Ma il primo passaggio diretto è paragonabile ad un colloquio in cui, con molta probabilità, si valuta la capacità di dare un apporto, un  contributo costruttivo
alla community.

L’idea di fondo che mi ha portato a candidarmi è che è fondamentale avere un rappresentante italiano all’interno della Guild. Per lo stesso motivo avevo chiesto alla community italiana di provare a farsi avanti per ricoprire un ruolo all’interno dell’organizzazione, in quanto si tratta di posizioni importanti e gli italiani costituiscono un chapter grande e d’elite, quindi è giusto che qualcuno si assumesse questa responsabilità.

Mi sono fatto avanti io stesso per la causa. È chiaro che non sono ruoli semplici, bisogna impegnarsi per ricoprirli, ma è vero che nel sistema Sca mondiale, l’Italia per continuare a dir la sua deve esser presente a livello internazionale. Se nessuno si muove in tal senso, gli interessi della community italiana rischiano di passare in secondo piano.

Siamo presenti già nella Guild barista con Angelo Sportelli e in passato, prima del Covid, eravamo rappresentati da più persone, incluso me, che ho agito nella stessa barista Guild tra il 2016 e il 2018. Gli italiani devono esserci, siamo bravi, in espansione, non dobbiamo perdere queste occasioni.

Con il consiglio della Rosting Guild abbiamo già schedulato delle riunioni online mensili (la Guild è formata da persone di tutto il mondo, in particolare dall’Europa, dagli Stati Uniti e qualcuno dall’Africa).

Cobelli: La domanda che ci è stata posta è: cosa vi aspettate, perché esiste la Guild?

È in qualche modo rappresentante del movimento dei roasters nel micro universo della community dello specialty. Siamo quindi porta voce di ciò che poi dovrebbero esser gli interessi di questa categoria. L’obiettivo del nostro lavoro è strategico nella creazione di progetti. Ne sono un esempio i Roasting Camp: tre o quattro giorni in cui i roasters che acquistano il biglietto si incontrano in un solo spazio e hanno a disposizione le migliori attrezzature per la torrefazione nonché il controllo di qualità e attività con lo scopo
di condividere e fare divulgazione.

Una volta l’anno si organizza questo evento, che poi è stato stoppato dalla pandemia: mi piacerebbe dare il mio contributo per spingere a creare il prossimo in Italia magari proprio nel 2023. Sarebbe una bella occasione per coinvolgere i micro roasters di specialty per aggiornarsi e scambiare idee su nuove tecniche di tostatura. Così si studiano altri approcci e metodi di lavoro a contatto con dei veri e propri guru del mestiere.

La Guild di fatto funziona così: con la creazione di occasioni di incontro per i roasters, che hanno delle esigenze che Sca deve tenere in considerazione nelle sue scelte per il medio e lungo periodo. Sedere nel consiglio è importante per sottolineare i bisogni di un micro torrefattore che fa anche specialty, di chiunque sia membro della Specialty coffee Association, ma anche di chi ha voglia di innalzare la qualità del proprio prodotto dimostrando una sensibilità verso un’etica sostenibile e diventi socio iscritto: tutti devono poter vedersi rappresentati nelle loro volontà.

Gli eventi aiutano a fare rete e la Guild tutela gli interessi dei torrefattori all’interno delle strategie più ampie di Sca al fine ultimo di collaborare insieme alla crescita comune.”

Come mai proprio questo 2023 ha deciso di passare dalla Guild barista a quella roasters?

“Fino al 2018 e ancora oggi, sono stato innanzitutto un consulente, professionista, formatore nel mondo del caffè. La Guild Roasting la osservavo da tempo con molto interesse ma prima sentivo di dover diventare un torrefattore. Ora che appartengo a questa categoria a tutti gli effetti, ne voglio curare gli interessi.

Questo ingresso fa parte del mio percorso professionale che ho sviluppato con coerenza, passando da barista a torrefattore. Quali sono gli interessi possibili da spingere? In generale far sì che Sca continui nella sua opera di divulgazione, tenendo sempre in considerazione che i roaster sono importanti tanto quanto le altre categorie professionali del settore. In ogni caso non esiste una lista precisa fatta di punti, ma la realizzazione di eventi e occasioni di scambio resta fondamentale.

A livello strategico, Sca si occupa del mondo del caffè che è ampissimo: per cui il nostro ruolo è quello di rappresentare la nostra categoria e sottolinearne il valore. Anche con la produzione di schemi e manuali utili ad aumentare le competenze per un torrefattore.”

Sempre tutto volontario: ma come fa a gestire tutto?

Cobelli: “La mia natura è quella di dare il più possibile agli altri, e lo faccio con piacere nei limiti di tempo che ho a disposizione. Un’accurata gestione delle mie energie, mi permette di andare avanti con i diversi ruoli di cui mi sono preso carico, aiutato ovviamente da altri collaboratori in gamba. Certo tutto questo impegno per il prossimo torna indietro: creo il futuro di tutti, il mio compreso.

Devo ammettere che, in tanti anni di volontariato di riscontri concreti e positivi non ne ho raccolti tanti: purtroppo le posizioni in cui bisogna prendere decisioni per terzi, sono scomode e spesso creano degli scontenti inevitabilmente. Sono più i nemici che si creano che le alleanze. Sento comunque di doverlo fare e di poter affrontare le difficoltà del caso per magari un giorno poter dire di aver contribuito a migliorare il mondo del caffè. Per me esser coinvolti, significa amare un settore che ha delle grandi potenzialità da sviluppare. La popolarità poi arriva, ma è sempre un’arma a doppio taglio in questi casi.”

Un ultimo appello di Cobelli

“Mi piacerebbe vedere molte più persone coinvolte nella community. Se da una parte è vero che si raccolgono tante critiche, dall’altra lo è altrettanto il fatto che potremmo dire di aver migliorato il nostro mondo, agendo insieme. Pensare che siano sempre gli altri a muoversi per noi, è un atteggiamento sbagliato. Se si vuole cambiare, bisogna esser in prima linea e mettersi in gioco. C’è bisogno di qualcuno che investa il proprio tempo, anche solo qualche ora, per il bene di tutti. Vorrei esser affiancato sia nel chapter italiano, che nelle varie Guild internazionali.”

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