lunedì 23 Dicembre 2024
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Dati dal mondo del caffè: in Brasile crescono i differenziali sui robusta

I contadini vietnamiti – afferma ancora Nedcoffee – hanno ancora nei magazzini una piccola percentuale del raccolto 2011/12 e attendono che i prezzi risalgano ad almeno 45.000 dong al chilogrammo prima di vendere le giacenze

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MILANO – Alcuni dati raccolti nei Paesi produttori, dal Brasile al Perù, passando per il Vietnam. Crescono i differenziali sui robusta brasiliani, a fronte dei massicci acquisti da parte dei torrefattori e dei produttori di solubile locali. Secondo il broker brasiliano Flavour Coffee, il caffè Conillon è stato pagato mediamente la settimana scorsa a un premio di 10 centesimi alla libbra rispetto alle quotazioni del Liffe, contro i 7 centesimi di due settimane fa. “I differenziali rimangono alti, anche considerando i livelli di prezzo del Liffe di questa settimana” ha scritto il broker di Rio in un report diffuso nei giorni scorsi.

“I nuovi acquisti da parte dell’industria uniti alle ricoperture degli speculatori hanno aggiunto ulteriore benzina sul fuoco”. Come potete leggere nel rapporto quotidiano degli analisti di Hencorp, il Liffe (contratto per scadenza settembre) ha guadagnato la scorsa settimana il 6% per effetto della minore disponibilità di caffè vietnamita. Secondo Volcafè, anche i chicchi indonesiani sono stati commerciati la scorsa settimana a un prezzo superiore rispetto a quello della borsa londinese.

In Vietnam, Nedcoffee prevede un calo della produzione nel 2012/13

Pessimistiche le previsioni sul prossimo raccolto di robusta del Vietnam formulate dal trader olandese Nedcoffee BV, secondo il quale la produzione subirà nella prossima campagna caffearia un calo compreso tra il 5% e il 7%. “Nonostante l’andamento meteo sia attualmente favorevole, la nostra ultima indagine indica che lo sviluppo del raccolto continua a risentire dei danni subiti durante la fioritura” afferma il commerciante di Amsterdam in un rapporto senza fornire peraltro delle cifre precise.

Le stime del settore privato sul raccolto 2012/13 spaziano dai 24 milioni di sacchi indicati da Volcafe e i 25 ipotizzati dall’analista Neil Rosser ai 21 di cui all’ultima circolare del dipartimento americano dell’agricoltura. I contadini vietnamiti – afferma ancora Nedcoffee – hanno ancora nei magazzini una piccola percentuale del raccolto 2011/12 e attendono che i prezzi risalgano ad almeno 45.000 dong al chilogrammo prima di vendere le giacenze.

I dati sui prezzi nella provincia di Dak Lak erano la settimana scorsa attorno ai 42.400 dong secondo dati forniti dagli organismi locali. Buono l’andamento delle operazioni di raccolta in Indonesia. Sempre secondo Nedcoffee, il raccolto risulta completato al 45% in sud di Sumatra, la massima area del paese, per un totale di 150 mila tonnellate.

Dati: in Perù  valore dell’export in crescita del 35% annuo nel 2008/2011 secondo l’Inei I’Instituto nacional de rstadística e informática

L’export di caffè dal Perù è cresciuto in media del 35% a valore nell’arco del periodo 2008-2011 raggiungendo, a fine 2011, un valore un valore di 1,593 miliardi di dollari. Lo indicano i dati di ComexPerú, su informazioni dell’Inei, l’Istituto Nazionale di statistica del Perù, che evidenziano un ulteriore incremento del 26% nel periodo gennaio-maggio 2012. Sempre con riferimento ai primi 5 mesi dell’anno, gli Usa hanno assorbito il 22% delle esportazioni peruviane, per un valore pressoché doppio rispetto all’analogo periodo del 2011.

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