domenica 22 Dicembre 2024
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Dario Soto Abril Ceo di Fairtrade International: «Una sfida anche per il cambiamento climatico»

Fairtrade è in continua crescita. Lo confermano i risultati di una ricerca Nielsen dedicata, condotta ad inizio 2018. Il lavoro che sta dietro questa organizzazione, spiegati dal Ceo di Fairtrade International

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MILANO – Dario Soto Abril è l’amministratore delegato di Fartrade International. Si è unito all’organizzazione da sei mesi. Arriva dalla Colombia e la sua esperienza precedente si è sempre concentrata sui diritti umani e lo sviluppo internazionale.

Dario Soto Abril illustra la situazione del commercio equo solidale

“Il mio ufficio è situato in Germania, dove si trovano anche le basi di Fairtrade International. Stiamo gestendo operazioni in Africa, Amerca Latina, Asia e in tutti i Paesi europei. Inoltre, siamo attivi in Usa, Canada, Giappone, Australia e Nuova Zelanda.

Come funziona il Premio Faitrade?

“A proposito delle vendite di caffè globali sottolineo il valore di Premio Fairtrade, che è stato pari a 74.153.645 euro nel 2016. Ricordo che il Premio Fairtrade è il margine di guadagno aggiuntivo che ricevono le organizzazioni per avviare progetti di emancipazione, sviluppo e miglioramento tecnico.

Ci interessiamo però di diverse merci. Oltre al caffè le principali sono il cacao, il tè, la banana e i fiori. La coltivazione del caffè ha dei problemi, ultimamente, a causa dei cambiamenti climatici.

Infatti, è stimato che, se noi non incidiamo su questo aspetto almeno per il 20/50%, allora almeno metà della produzione di caffè nel mondo, sparirà.

Parlando invece del, siamo di fronte ad un altro problema. Ovvero il salario dei lavoratori in Asia. Ci siamo impegnati quindi ad agire sulle piantagioni, per assicurare così che tutti i lavoratori ricevano il salario minimo per vivere in condizioni dignitose.

Anche il cacao è un prodotto sul quale stiamo intervenendo per migliorare la situazione dei coltivatori. Il prezzo calato del cacao degli ultimi due anni, ha portato alla povertà sempre più contadini.

Vogliamo cambiare proprio questa condizione di squilibrio di potere. Desideriamo assicurarci che i lavoratori dell’Africa ottengano un guadagno dal prodotto che coltivano.

Stiamo raggiungendo questo obiettivo attraverso la diversificazione del raccolto, l’aumento della produttività. Infine, garantendo che le compagnie pagheranno un prezzo migliore.”

L’ultimo anno ha registrato il più alto numero di vendite per il cacao in Italia

“E’ vero, per quanto riguarda l’Italia. A livello globale però, questo dato è applicabile alle banane. Possiamo anche affermare che il cacao stia procedendo bene ultimamente.

L’impatto che il nostro lavoro sta avendo è in crescita. Lo dimostrano il nostro ampio programma di intervento in Africa. Si tratta del West Africa cocoa program. Proprio grazie ad esso, stiamo ottenendo un maggiore equilibrio di potere.”

Il caffè è una sfida in Italia

“Non è una sfida che riguarda solo l’Italia. Per esempio, stiamo assistendo ad una crescente competizione dovuta all’espansione dello specialty coffee.

Oltre a ciò, dobbiamo confrontarci con la sfida globale dei cambi climatici. Infine, un altro punto è sicuramente quello dei grandi torrefattori di caffè. Le grande compagnie da una parte e dall’altra, le piccole più specializzate.

Dobbiamo comprendere come Fairtrade possa mettere in comunicazione entrambe le realtà e, allo stesso tempo, coinvolgere i consumatori.

A livello mondiale, è un anno difficile?

“Secondo me, la più grande sfida delle vendite riguarda il tè. Perché bisogna riuscire ad ottenere migliori condizioni di salario per i lavoratori.

Stiamo assistendo in Europa, ad un interesse sempre maggiore rispetto alle condizioni delle piantagioni in Asia. Ed è qui che noi concentreremo i nostri sforzi.”

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