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Dal Vietnam la preparazione di vot e filtro

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HANOI – Il primo contatto che i vietnamiti ebbero con il caffè è avvenuto grazie ai francesi, soprattutto a sud del Vietnam. Progressivamente, esso fu alla portata di tutti e venne conosciuto in tutto il paese. A causa della guerra, i documenti rimanenti oggi che attestano tale pratica sono davvero pochi Il caffè, in quell’epoca, veniva preparato con un filtro portato dalla Francia.

Preparare il caffè alla francese non è stato facile poiché erano necessari attrezzi provenienti dalla Francia; di conseguenza i vietnamiti cercarono di preparare il caffè a modo loro, modificando i metodi tradizionali, rendendoli molto più semplici e appresero il metodo di preparazione del caffè dai cinesi, il quale si chiamava caffè “vot”.

Contemporaneamente, inventarono anche il filtro alla vietnamita per far sì che questa nuova bevanda fosse alla portata di tutti e facile da preparare anche in casa.

Non si sa ancora oggi quando il filtro alla vietnamita sia nato, ma sicuramente, con la sua nascita, ha cambiato radicalmente i metodi di preparazione e di consumazione del caffè. Qui di seguito, si parlerà delle differenti modalità di preparazione del caffè “vot” e del caffè filtro vietnamita.

1. Caffè “vot” (FOTO in alto)

Nel corso del tempo, i metodi di preparazione del caffè si sono evoluti, variando da paese a paese. Ciononostante, esiste ancora oggi un metodo di preparazione molto antico, che consiste nell’estrazione del caffè dopo un processo di immersione della sua polvere dentro l’acqua bollente. Si parla, dunque, della preparazione di caffè “vot” in Vietnam.

Originalmente, il caffè “vot” arrivò in Vietnam grazie ai cinesi, i quali si rifugiarono lì nel XVIII dopo la caduta della dinastia Ming. I cinesi furono i primi ad aprire le caffetterie al Sud del Vietnam.

Esistono oggi solo poche caffetterie che preparano il caffè “vot”, tra le quali la caffetteria “Cheo leo”, sorta nel 1938, una delle caffetterie più vecchie, frequentata spesso da artisti di quell’epoca.

Il caffè veniva preparato in un grande contenitore, usando un filtro di tessuto per impedire che la polvere del caffè scendesse insieme all’acqua. Questo metodo ormai è in disuso in Vietnam; si è salvato, fortunatamente, solo in pochi bar tradizionali. Le persone frequentano questi bar non solo per degustare il caffè preparato in modo molto antico ma anche per richiamare alla mente un passato lontano.

Gli attrezzi sono molto semplici: un contenitore e un filtro di tessuto. Esso è considerato il metodo più semplice e antico nella preparazione del caffè: l’acqua bollente viene versata nel filtro di tela che contiene la polvere del caffè. Lasciandolo in fusione per un tempo desiderato, il caffè fuoriesce e finisce in un bricco di terracotta.

Il caffè pronto viene lasciato sul fornello a fuoco basso. Bisogna però non lasciare il caffè per troppo tempo dentro il filtro, ciò rischia di alterare il suo sapore (aumenta la sua acidità e la sua amarezza). Il tempo impiegato per preparare il caffè è all’incirca di 3-4 minuti. Il caffè ottenuto ha un buon aroma.

2. Caffè al filtro

La nascita della caffettiera al filtro vietnamita è ancora una questione tutto da scoprire perché la sua invenzione è successa nel periodo guerresco. Non è ancora possibile trovare in nessun documento storico notizie sulla nascita e sull’inventore del caffè al filtro vietnamita.

Probabilmente, il filtro francese ha ispirato i vietnamiti a creare una specie di filtro, modificato e semplificato, adatto all’utilizzo domestico di tutte le classi sociali. Preparare il caffè al filtro non è affatto difficile ma è un rito lento.

In questo processo, l’acqua filtra lentamente dal caffè e scende nel bicchiere. L’operazione richiede circa quattro o cinque minuti. La preparazione del caffè filtro ricorda in un certo qual modo il caffè alla napoletana. Si prepara il caffè al filtro vietnamita seguendo i passi qui descritti dal sito dell’azienda del caffè di Trung Nguyen, il quale è un’azienda produttrice e esportatrice vietnamita di caffè.

Il caffè filtrato si beve in molti modi, e le versioni che i vietnamiti preferiscono sono il caffè con il latte condensato e il caffè all’uovo. Il caffè con il latte condensato, è considerato una versione vietnamita del cappuccino, ma senza schiuma. Il latte condensato viene usato perché, quando il caffè arrivò in Vietnam, durante la guerra, il latte fresco non era facilmente disponibile e conservabile. Da quel momento in poi, l’abitudine di utilizzare il latte condensato è diffusa in tutto il paese.

Il caffè filtro con l’aggiunta del latte condensato nelle caffetterie del nord si chiama “nau” (marrone, per indicare il colore del caffè dopo la sua combinazione con il latte). Invece, a sud, si chiama “bac xiu” (bac significa bianco, xiu significa piccolo) perché si aggiunge una grande quantità di latte in una piccola quantità di caffè, così il colore del caffè è una specie di marrone molto chiaro. Si beve anche con l’aggiunta di cubetti di ghiaccio

La preparazione del caffè all’uovo è comparsa nei primi anni del XX secolo, a opera di Nguyen Van Giang, il barista dell’albergo Metropole ad Ha Noi. Come diceva Nguyen Van Hoa (il figlio di singore Giang), all’epoca, il caffè cappuccino fu consumato solo dai ricchi e dai francesi perché il latte era scarso e costoso, di conseguenza, il consumo di questa bevanda non permetteva a tutti.

Dal desiderio di poter portare la bevanda alla portata di tutti il signore Nguyen tentò di trovare un ingrediente meno costoso e ma nello stesso tempo, poteva creare lo strato cremoso come latte, fu pensato subito all’uovo. Esso fu la scelta migliore perché le uova trovavano facilmente in ogni famiglia vietnamita. Da lì, fu inventata la nuova versione del caffè, “il cappuccino vietnamita” ovvero il caffè all’uovo e nacque quasi subito l’invenzione la caffetteria del signore Nguyen Van Giang, il “Caffè Giang”.

Il caffè all’uovo, dal suo nome, è possibile notare gli ingredienti principali: l’uovo e il caffè. Tale caffè è una combinazione tra il caffè nero e l’uovo sbattuto. L’uovo viene rotto e il tuorlo viene mescolato con lo zucchero e poi sbattuto con lo sbattitore elettrico. A quell’epoca, si usava una specie di sbattitore dell’uovo fatto dal legno. Si ottiene una miscela schiumosa: la crema di zabaione.

Si versa lentamente il caffè nero nella tazza che contiene già quella miscela di uovo. Si osserva che l’uovo galleggia sopra il caffè. Il segreto sta nel fatto di creare il bilancio tra la quantità di caffè e di uovo e la miscelazione del gusto tra il caffè e l’uovo. Nel momento di servire il caffè, il bicchiere viene messo dentro una ciotola nel quale contiene l’acqua calda.

Ogni giorno un piatto buono

Lo scopo è quello di mantenere la temperatura del caffè, evitando che il caffè si raffreddi, creando un cattivo odore dall’uovo. Si può osservare il processo di preparare il caffè all’uovo in maniera dettagliata seguendo le immagine tagliate dal video realizzato dal programma “Mon ngon moi ngay” (tradotto “ogni giorno un piatto buono”), caricato su YouTube.

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