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venerdì 22 Novembre 2024
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CSC POST MELBOURNE – La sponsorizzazione del campionato di cup tasting: un successo per Caffè Speciali Certificati

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Concluse le finali mondiali di Melbourne, il bilancio delle gare sponsorizzate da CSC è positivo: tanti baristi e consumatori si sono avvicinati al caffè di qualità.

Il caffè è un prodotto che affascina quando è presentato con criterio e professionalità, offrendo un’esperienza sensoriale per molti nuova e inaspettata. Stupiscono la varietà di gusti che si possono trovare in tazza, le diverse origini caratterizzate da una personalità unica e, quando si parla dei caffè selezionati da CSC – Caffè Speciali Certificati –, la possibilità di risalire lungo tutta la filiera che ha originato quei chicchi da guardare con rispetto, perché dietro a essi c’è una storia fatta di luoghi, di visi, di una lavorazione attenta che permette di ottenere un’eccellenza da gustare in tutta la sua fragranza.

“Con la nostra sponsorizzazione delle tappe di Livorno e Brescia, della finale italiana di Firenze, abbiamo aperto le porte a tutti gli appassionati e i curiosi del caffè, ai quali abbiamo trasmesso la nostra passione e conoscenza del mondo del caffè – afferma Enrico Meschini, presidente CSC -. I risultati sono stati soddisfacenti sotto tutti i punti di vista. In primo luogo per la partecipazione: più di cinquanta persone tra addetti torrefattori, baristi e appassionati hanno partecipato alle selezioni. Quindi per l’interesse: a ogni tappa, ai concorrenti si sono uniti molti curiosi e amanti del caffè, che hanno colto l’occasione per conoscere più a fondo questo prodotto e fare delle degustazioni guidate: quest’anno più che mai abbiamo potuto “toccare con mano” la passione che gli italiani hanno per i prodotti di eccellenza, al cui interno i caffè che riportano il marchio CSC hanno un ruolo di primo piano. Infine per gli esiti, positivi di quello che penso si possa definire un vero “risveglio” da un sorta di “torpore del gusto” che auspico possa portare tanti consumatori a proseguire sulla via della qualità. Faccio poi i complimenti al campione italiano Michele Mezzana, che ha accolto l’invito del nostro associato Caffè Agust, a partecipare e approfondire la sua conoscenza del caffè, mostrando da subito un grande talento naturale, come evidenziano i risultati ottenuti: 7 tazzine individuate su 8 in 5’03” alla selezione di Brescia e 7 su 8 in 2’42” alla finale di Firenze. Da questa vittoria alla finale mondiale a Melbourne (Australia), di nuovo offerta da CSC, è trascorsa solo una settimana. Ma il 6 su 8 in 2,39 (che tuttavia non gli ha permesso di andare in finale) conferma le sue doti di assaggiatore, ma soprattutto evidenzia come, se opportunamente “spronati”, tanti baristi possano fare un deciso passo avanti, scoprendo nel caffè un prodotto da guardare in un modo nuovo, con professionalità e la consapevolezza di ciò che si va a trattare. Spero che sempre più operatori possano fare questo importante salto di qualità”.
Full immersion
Telefonare a casa annunciando “Ho vinto la finale; tra tre giorni parto per Melbourne”, non deve essere stato facile per Michele Mezzana, che tutto aveva preventivato fuorché un’assenza di dieci giorni dai suoi locali bresciani – il Bar Petit, che conduce da anni, e il Natural Lounge Bar aperto da poco – per lanciarsi in una vera e propria full immersion nel mondo del caffè. Lui “barista semplice”, con la passione del vino e della gastronomia, mandato oltre oceano a rappresentare l’Italia, si trova tra tanti assaggiatori di lungo corso, ma non si perde d’animo. Indossa la camicia con il simbolo dei Caffe Speciali Certificati e si lancia nell’impresa: su un lungo tavolo sono poste otto triplette di tazze con caffè preparato in modalità filtro: ogni tripletta ne contiene due uguali da individuare “scartando” la terza tazza, con caratteristiche diverse. Tra i caffè ci sono differenze spesso sottili, che richiedono eccellenti capacità sensoriali per essere individuate correttamente. È emozionato e intimorito dall’atmosfera che avvolge i campionati realizzati da Scae – Specialty Coffee Association of Europe – e Scaa – Specialty Coffee Association of America, che raduna i migliori professionisti di tutto il globo. Il suo tempo sarà il migliore del campionato (2’39”); purtroppo da solo non basterà a portarlo in finale: ha identificato 6 tazze su 8, non è sufficiente.

La delusione del primo momento è stemperata dal piazzamento globale a metà classifica, ma soprattutto dalla scoperta di quel mondo ricco di origini e sfumature di gusto che è il caffè, che esplora visitando il MICE – Melbourne International Coffee Expo -, la manifestazione fieristica che ospita le finali. “Ho assaggiato più caffè in questi giorni che in tutta la mia vita“ racconta durante il soggiorno. E aggiunge “Questa esperienza ha suscitato in me un nuovo interesse nei confronti del caffè, in particolare verso le piantagioni, le origini, la lavorazione.

Tra i finalisti delle altre nazioni c’erano tante persone che lavoravano nelle torrefazioni: penso che anche in Italia queste figure dovrebbero partecipare più numerose alle gare di cup tasting ed essere più vicine ai baristi e ai consumatori finali, che per lo più ignorano la complessità e la ricchezza del mondo del caffè”. Dopo i “mi piace” su Facebook, sono stati l’affetto e l’ammirazione di tanti clienti, amici e colleghi ad accoglierlo al suo ritorno. L’anno prossimo? …ci alleneremo! Frattanto ringrazia di cuore CSC per la sponsorizzazione delle gare italiane e dell’impegnativa trasferta, e soprattutto Giovanni Corsini, il rappresentante della terza generazione che ha da poco fatto il suo ingresso in Caffè Agust, “senza il quale tutto questo non sarebbe successo”.
CSC: a tutela di prodotti speciali
L’associazione CSC – Caffè Speciali Certificati, fondata nel 1996, ha lo scopo di promuovere la cultura del caffè di qualità, che identifica attraverso procedure rigorose, in grado di assicurare uno standard qualitativo certo e dimostrabile.

I controlli coinvolgono tutte le fasi del ciclo produttivo, dall’individuazione delle piantagioni in possesso di requisiti specifici, alla conoscenza approfondita e un rapporto diretto con il produttore, al monitoraggio di ogni fase della lavorazione: il crudo di altissima qualità delle piantagioni di ogni parte del mondo selezionato da CSC è un vero “caffè di piantagione”, con una sua storia: un vissuto che affascina e conferisce un indubbio valore aggiunto alla materia prima come al prodotto in tazza.

Solo i caffè in possesso di caratteristiche di eccellenza possono ottenere la certificazione.
E solo le miscele delle torrefazioni associate realizzate con questi caffè selezionati possono riportare sul pack il bollino numerato progressivamente e dotato di un ologramma anticontraffazione: un vero marchio di qualità e una garanzia per il barista e il consumatore.

Le torrefazioni che aderiscono a CSC sono Arcaffè Estero – Livorno; Barbera 1870 – Messina; Blaser Café – Berna (CH); Caffè Agust – Brescia: Mondicaffè C.T.&M. – Roma; DiniCaffè – Firenze; Goppion Caffè – Preganziol (TV); Le Piantagioni del Caffè – Livorno; Torrefazione Musetti – Pontenure (PC).

 

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