MILANO – Creatività e serio impegno. Questi i due elementi chiave per far conoscere il marchio CSC e i suoi caffè di qualità superiore certificata. Ogni torrefazione interpreta questa materia, con miscele e tostature proprie. Questi sono i valori che hanno riunito le aziende dell’Associazione Caffè Speciali Certificati che hanno esposto a Host 2017.
CSC richiama gli appassionati del brew
La conquista del caffè verde e tostato attraverso diversi strumenti per l’estrazione a filtro e un instancabile Fabio Colicchio,
responsabile del brew bar. Costantemente alle prese con estrazioni in V60, chemex, siphon e cold brew
Attrazioni che hanno richiamato numerosissimi visitatori allo stand di Caffè Barbera. Soddisfatto, ma soprattutto fiero di un marchio di qualità in cui crede fermamente, Vittorio Barbera, responsabile vendite.
“CSC è stato il primo marchio a identificare e certificare degli specialty coffee e da più di vent’anni è fedele alla sua mission fondata sulla qualità e la ricerca continua. A Host
abbiamo presentato dei caffè tostati per l’estrazione a filtro, che hanno riscosso un grande successo. Quindi ci permettono di guardare con decisione al mercato estero”.
Le tre singole origini proposte in sacchetto da 250 grammi
Un Honduras SHG Finca La Laguneta, un India Plantation A
Vellakaday Estate e un Brazil NY2 Fazenda Samambaia. Al banco bar si sono inoltre potuti gustare eccellenti espressi realizzati con le diverse miscele della Torrefazione siciliana. Tra le novità,
inoltre, le capsule Arabica 100% compatibili Nespresso certificate CSC.
I colori del gusto
Alla richiesta dell’aroma desiderato, il visitatore al banco de Le Piantagioni del Caffè non aveva che da alzare lo sguardo. Per poi identificare sul tabellone con i sei Profili Colore di Gusto quello più indicato al momento e fare la sua richiesta.
“La semplificazione all’approccio con i diversi gusti del caffè tramite i colori, ha colpito e ricevuto il consenso del barista, che si orienta. Trasmette così al consumatore con maggiore facilità le caratteristiche del prodotto in tazza. – afferma Prunella
Meschini, titolare e responsabile, tra l’altro, degli acquisti di caffè crudo -.
Riteniamo infatti che se da un lato il torrefattore ha il compito di selezionare e lavorare al meglio le materie prime, dall’altro
ha il dovere di offrire all’operatore una modalità di scelta semplice”.
E’ piaciuto il gusto armonico e cioccolatato della nuova miscela LAB#106 (in fase di certificazione CSC)
Composta da caffè di singola piantagione delle Fazende Lagoa do Morro e Samambaia in Brasile e Vellakadai Estate in India. Seguitissimi i due cupping giornalieri con caffè estratto in modalità espresso.
La piazza del caffè
Lo stand di Goppion si è presentato come una grande “piazza” che ha invogliato i visitatori a visitarlo. Ad osservarne i particolari, sostare e, ovviamente, gustare un buon espresso.
Quattro le “stazioni“ sul lungo banco bar con altrettante miscele e tablet a presentarne la realtà e le caratteristiche, che si ritrovano sulle confezioni.
Quella di CSC ha presentato l’Associazione e la miscela certificata Espresso Italiano. Composta da Arabica lavati provenienti dal Centro e Sud America e dall’India.
“Da CSC prendeva il via il pannello che ha fatto da sfondo al nostro stand e realizzato una narrazione iconografica dei nostri principali prodotti. Cominciando dalle piantagioni per proseguire con la raccolta manuale delle ciliegie. Il viaggio delle navi nei mari del Centro America e l’approdo a Venezia, la città che ha unito Oriente e Occidente alla quale abbiamo dedicato la miscela Dolce. Con i dipinti del pittore settecentesco Francesco Guardi nella grafica – afferma Paola Goppion, responsabile comunicazione e marketing di Goppion Caffè -.
Il caffè ha un profondo legame con il nostro Paese ed è un dovere comune ricordarlo e innalzare la professionalità
di chi opera con esso, a qualsiasi livello”.
L’origine non basta
Rosso& Nero è la miscela di Blaser Café con sede a Berna (Svizzera) certificata CSC: la compongono caffè provenienti da Brasile, Colombia, India e Indonesia. Offre un gusto deciso con un buon bilanciamento tra le note dolci e amare e un gusto di cioccolato fondente, noci, mora e crema;
nel retrogusto si trovano caramello e mela matura. “Nei Paesi di origine siamo alla ricerca continua di produttori in grado di offrire con continuità caffè con gli alti standard qualitativi richiesti da CSC. – afferma Sergio Prete, managing director di Blaser Trading AG -.
E’ importante ricordare che non basta conoscere il luogo di origine e la fazenda: il caffè deve essere di qualità.
Caffè Speciali Certificati la certifica anno dopo anno”.
CSC continua a investire con determinazione sull’eccellenza dei caffè
Infatti, seleziona e mette a disposizione dei propri associati, offrendo la garanzia del prodotto attraverso la tracciabilità lungo tutta la filiera.
Perché associarsi a CSC
I torrefattori che vogliono avere la certezza di approvvigionarsi di un prodotto di qualità superiore, possono associarsi a CSC.
L’organismo infatti, organizza ed effettua i controlli necessari per garantire i migliori caffè, mettendoli a disposizione degli associati. Quando ne viene acquistata una partita, i suoi assaggiatori la confrontano con il campione testato in precedenza.
Se le sue caratteristiche sono in linea con il prodotto di riferimento, può ricevere la certificazione di caffè speciale certificato, dunque il bollino.
Nelle confezioni ci sono prodotti con una storia
Un importante strumento di vendita per il barista e un piacere in più per il cliente.
Le torrefazioni che aderiscono a CSC sono
Barbera 1870 – Messina; Blaser Café – Berna
(CH); Caffè Agust – Brescia; Mondicaffè C.T.&M. – Roma; DiniCaffè – Firenze; Goppion Caffè –
Preganziol (TV); Le Piantagioni del Caffè – Livorno; Musetti Caffè – Pontenure (PC).