domenica 22 Dicembre 2024
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CRONACA – I furbetti dello scontrino: quando è il cliente a fregare

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MILANO – I furbetti dello scontrino. Ogni tanto, specialmente adesso, scattano i blitz. Ristoranti, panetterie, stabilimenti balneari, pizzerie, gelaterie. Difficile sfuggire alla Guardia di Finanza, quando si mette d’impegno. Ben vengano i controlli, ovviamente, a stanare quelli che le tasse proprio non ce la fanno a volerle pagare come tutti.

Eppure, come in tutte le cose, c’è sempre l’altra parte della barricata: sempre “furbetti”, beninteso, ma all’incontrario, al di qua del bancone. I clienti, insomma. Quelli che a tutti i costi vogliono usare lo scontrino fiscale non una, ma due, tre volte. Possibile? Succede, succede…

Specialmente nei luoghi più affollati, quelli con la clientela più eterogenea, di passaggio, non abituale. Quelli, per intendersi, in cui si paga prima di consumare. Bar, Autogrill, caffetterie, pizzetterie, paninoteche: nessuno sfugge al “furbetto” di turno, al cliente che consuma e riconsuma, e alla fine paga una sola volta. Poche e semplici le “regole” da rispettare: bisogna confidare nell’attimo di distrazione del barista di turno. Sperare, insomma, che, dopo aver servito cornetto e caffè, dimentichi di annullare, strappandolo, lo scontrino e, con fare disinvolto, riprenderlo dal bancone e passarlo, magari, all’amico che ancora non ha pagato, badando bene a che la manovra passi del tutto inosservata.

“I furbi sono più di quanti si possa pensare -racconta Antonio, un barista di una delle caffetterie più frequentate del Centro Direzionale, a Napoli-. Giocano sul fatto che abbiamo tanti clienti da servire, e a volte riescono a ingannarci. Tutto questo per un cornetto o un caffè in più”. Ma è negli Autogrill, quelli delle autostrade, che il fenomeno è più sviluppato.

Contando anche sul fatto che dietro ai banconi il personale è sempre molto numeroso, e approfittando della calca delle ore di punta, in tanti riescono a spuntare un “camogli” o una “rustichella” in più (sono alcuni dei nomi di panini più venduti). “Spesso c’è tanta folla da servire -spiega Michele, banconista-, e può capitare che dimentichiamo di annullare una bolletta. Quelli che hanno più faccia tosta, lo sanno, e ne approfittano”.

Ma cosa rischia il “furbacchione” di turno? “A volte ce ne accorgiamo -spiega ancora Antonio-, e spesso facciamo finta di niente per non mortificare l’autore del gesto e per non accendere discussioni che infastidirebbero la clientela. Se però l’episodio si ripete, non esitiamo ad allontanare lo scroccone. E’ difficile che i nostri titolari, a meno che non si tratti di grossi importi, decidano di segnalare il fatto all’autorità giudiziaria”.
Fonte: Napoli Today

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