MILANO – La Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi, prosegue il suo lavoro di osservazione e analisi del dopo lockdown attraverso il suo Uffici studi che è diretto da Luciano Sbraga. Ogni volta emergono dati nuovi che possono essere spunto per analisi. Ma in questa occasione l’analisi è scontata quanto tragica. Sì perché nel mese di luglio di quest’anno sono 50.000 in meno le assunzioni di dipendenti rispetto al 2019. Un fortissimo segnale di crisi in corso.
Questo il comunicato della Fipe con tutti i dati emersi dall’indagine.
«Continua la crisi per i pubblici esercizi. Infatti, i dati del Sistema informativo Excelsior confermano il pesante impatto dell’emergenza sanitaria sull’occupazione nella ristorazione da tempo denunciato da Fipe-Confcommercio.»
Aggiunge la Fipe: «Sono appena 56.920 le assunzioni previste dalle imprese a luglio 2020 a fronte di un dato 2019 che vedeva nello stesso mese un incremento dei posti di lavoro del 12,6% rispetto alla media annua, pari a poco meno di 105.000 unità.»
E’ questo il commento dell’ufficio studi Fipe-Confcommercio ai dati diffusi sui fabbisogni occupazionali delle imprese.