domenica 22 Dicembre 2024
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Carlo Cracco: «Usciamo da una guerra. Il problema principale è economico»

Cracco spiega che in questo periodo di lockdown "facciamo il delivery, lavoriamo con il negozio on line, cerchiamo di sopravvivere e non farci venire la malinconia". E a chi gli domanda quale piatto vorrebbe offrire ai suoi clienti alla riapertura, risponde: "Bollicine per tutti"

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MILANO – Le notizie relative alla prossima Fase 2 non sono delle migliori per tutti i ristoratori che speravano di poter riaprire, i più ottimisti, già dal 4 maggio e, i più cauti dal 18: il termine fissato dal Governo è ancora più distante, il primo giugno. La reazione dei gestori non è delle migliori e a buon ragione: il settore dei pubblici esercizi è pesantemente colpito dal lockdown in termini di perdite e ricavi sfumati via. A rappresentare questa categoria, lo chef stellato Carlo Cracco. L’intervista da adkronos.com.

Cracco: di rientri, riaperture, crisi e gastriti

“Il mio ristorante sarà chiuso fino al 1° giugno a meno che non ci siano novità, forse qualcosa in più si poteva fare ma bisogna seguire le indicazioni del governo. Il plexiglass nel ristorante? No, piuttosto chiudo…”. Ospite di ‘Un Giorno da Pecora lo chef Carlo Cracco commenta così le ultime decisioni prese dal governo per fronteggiare il Covid-19 in quella che viene definita Fase 2.

“Al ristorante solo riduzione dei coperti? Credo di sì, non vedo altre barriere che si possono frapporre tra il cliente e il personale -risponde lo chef-. E’ difficilissimo, già sarà una situazione strana perché la voglia di andare al ristorante non sarà tantissima… Stiamo venendo fuori da una guerra. Il problema principale è quello economico, non so quanti avranno voglia e possibilità di andare al ristorante come prima. Ora tutti cuochi in casa? Questo è un falso problema, tra qualche mese avranno tutti la gastrite…”.

Cracco spiega che in questo periodo di lockdown “facciamo il delivery, lavoriamo con il negozio on line, cerchiamo di sopravvivere e non farci venire la malinconia”. E a chi gli domanda quale piatto vorrebbe offrire ai suoi clienti alla riapertura, risponde: “Bollicine per tutti. Di mangiare non abbiamo bisogno, abbiamo mangiato anche troppo in questi due mesi. Bisogna godersi un po’ di più i momenti, andare al ristorante e prendersi una pausa. Credo sia più che altro la voglia di stare insieme e di condividere”.

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