MILANO – C’è anche il caffè in certi sondaggi stravaganti fioccano nel pieno dell’estate, questo della catena Le Meridien arriva invece sul fare dell’autunno, ma merita la nostra attenzione.
Quale è la cosa a cui non vorreste assolutamente rinunciare al vostro risveglio? Questa domanda è stata al centro del sondaggio effettuato dalla catena alberghiera Le Meridien su circa 7mila persone, suddivise tra Stati Uniti, Dubai, Cina, Francia, Germania e India.
E il risultato, benché si trattasse di un campione selezionato di consumatori abituali di caffeina, è stato abbastanza eclatante. Pare infatti che oltre il 50% degli intervistati ritenga più importante una buona tazza di caffè come viatico per una buona giornata piuttosto che un piacevole momento di intimità col proprio partner.
Dal punto di vista dei gestori di hotel, la notizia importante è che i futuri clienti hanno una scala di priorità che, sesso a parte, mette in secondo piano internet, frigobar e televisione in camera per far vincere un caffè di buona qualità.
Già, non un semplice caffè, come quello liofilizzato delle bustine che di solito troviamo accanto al bollitore, ma una brodaglia nera con la C maiuscola, che emani un aroma potente e renda davvero impossibile rinunciarvi per prediligere alternative più movimentate.
Per una tazzina di quello buono servono infatti, nessuno come gli italiani dovrebbe saperlo meglio (dovrebbe…), dei chicchi ben tostati e appena macinati e il tocco di un barman qualificato e con una certa esperienza.
Di solito tutto questo può essere trovato solo fuori dagli hotel ed esiste addirittura una community, chiamata Barista Exchange, per aiutare gli appassionati della materia a trovare il bar migliore per gustare un buon caffè.
Per fornire una riposta di qualità ai propri clienti e fare tesoro del sondaggio commissionato, la catena alberghiera avrebbe già attivato dei corsi per baristi, in modo da arginare la fuga della tazzine dalle sue hall.
Se siete curiosi e volete approfondire, trovate tutti i dettagli della ricerca sul Wall Street Journal.
Fonte: travelblog