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giovedì 21 Novembre 2024
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Francesco Costanzo, la sfida del caffè napoletano: “In gara ero solo contro me stesso”

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MILANO – Riportiamo il racconto di un professionista già comparso più volte su queste pagine, Francesco Costanzo. Titolare della caffetteria Gran Caffè Costanzo di Frattaminore. Protagonista di una sfida nella preparazione del tradizionale caffè partenopeo.

Francesco Costanzo si presenta

“Sono Francesco Costanzo e faccio il barista da quando avevo 11 anni. Da sempre quindi, ho avuto le tazzine di caffè fra le mani. Oggi, sono titolare della caffetteria Gran Caffè
Costanzo, Frattaminore.

Il mio caffè è stato spesso riconosciuto come “l’eccellenza” dai miei stessi clienti e proprio questo mi ha dato l’idea di integrare poi questa definizione nel logo del locale.”

Venerdì 27 alle ore 18,00, Francesco Costanzo era in piazza Municipio per un evento. Di che si trattava?

“È più che altro una sfida. Ma, attenzione, non sfiderò nessuno in particolare: in gara sono solo contro me stesso. Tenterò infatti di estrarre il maggior numero di caffè in un’ora con la macchina a leva.”

Come mai questa sfida?

Risponde Francesco Costanzo:”Credo che nella vita bisogna sempre mettersi alla prova, quindi cercherò di andare oltre i miei limiti. Inoltre, volevo ricordare un po’ a chi punta il dito contro il caffè napoletano, che noi abbiamo una storia, un culto, una tradizione. A Napoli infatti, il caffè era presente prima che lo portassero i commercianti veneziani, grazie ad Alfonso d’Aragona nel 1450.

Sulla storia di Napoli potrebbe darmi una mano Angelo Forgione, scrittore e difensore della storia di Napoli, che stimo molto. Forte di questo passato, scenderò in piazza per tutelare il nostro culto.”

In che modo Francesco Costanzo rappresenterà il culto del caffè napoletano nell’evento?

“Con il metodo di estrazione: la leva. Sappiamo che i napoletani fin dal 900 si sono sempre distinti con la loro disinvoltura nell’utilizzare una macchina complessa come quella della leva. La macchina che utilizzerò per la performance sarà La San Marco leva class.

Il nuovo modello della San Marco in cui è stato abolito un elemento pericoloso, lo scatto della leva, inserendo una frizione. Visto che stiamo parlando della macchina, voglio citare anche il caffè che mi ha supportato in questa performance: Brasilena caffè. Sulla materia prima, dico solo una cosa: l’ho scelta per il mio locale e mi ha permesso di scegliere la mia miscela per ottenere l’espresso perfetto… Caffè e macchina sono presenti nel mio locale.”

Avrai un aiutante in questa impresa?

“Certo, il mio braccio destro Francesco Arcella.”

Di sicuro non ti è stato facile organizzare un evento del genere

“Assolutamente no, non è stato facile. Ma devo ringraziare lo staff dell’azienda Nicola
Bianco. Sono loro che mi hanno aiutato e hanno curato ogni minimo particolare. Inoltre, hanno sviluppato per me un bancone su misura, studiata per la performance. In più mi hanno dato l’opportunità di poter svolgere le prove nella loro sede e qualche volta è capitato anche che Antonio Esposito, un loro dipendente, mi abbia fatto amichevolmente da mental coach!

Lo staff di Nicola Bianco è una squadra compatta, professionale e preparata e sono stati indispensabili. Poi ovviamente, ci affianca l’associazione culturale Atella In Arte, che crede come me che il caffè napoletano faccia parte del “identità e culto partenopeo”. Non posso non ringraziare infine, anche Luigi Massaro e Giuseppe Massaro che mi hanno supportato.”

Quale è il numero di caffè estratti che ti sei predisposto?
“Il numero che mi sono predisposto è di 600. Vi ricordo l’elemento leva.”

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