TORINO – La sostenibilità non è un principio volatile, ma trova la sua realizzazione in tante storie concrete portate avanti da aziende e consumatori. Riportiamo dal blog Costadoro, uno dei racconti che arricchiscono la rubrica Respecto, con l’intervista a Delta Pottery. Dal sito costadoro.it.
Delta Pottery, una voce di Respecto
Anna, la ceramista di Studio Delta Pottery, presenta il suo laboratorio di ceramiche artigianali per la prima intervista del format Costadoro “ci vuole RespecTo”!
Ci accoglie con il grembiule sporco di ceramica e ci racconta la sua storia seduta al tornio. Come è nata la passione per la ceramica?
“La passione per la ceramica è nata nel 2013 dopo essermi trasferita a Torino nel 2011 (io sono nata e cresciuta in Puglia), poi ad un certo punto sono approdata qui alla ricerca della mia strada.
Sognavo di fare la fotografa di scena, ma dopo un paio di anni di esperienza nel campo ho capito che non era il mio ambiente.
Del tutto casualmente sono approdata in questo corso gratuito di ceramica di nove mesi, e lì ho incominciato a toccare l’argilla e ho visto che questo materiale mi rispondeva e me ne sono innamorata.
Dopo qualche mese di pastrocchi e esperimenti nello studio della ceramista che mi aveva fatto fare lo stage ho deciso di avviarmi e ho aperto la partita IVA.”
Continua Anna, di Delta Pottery
“I primi anni ho lavorato nei laboratori condivisi di San Salvario (un noto quartiere di Torino), poi sono stata in Lettonia 4 mesi per fare una residenza d’artista dove ho imparato a lavorare la porcellana; quando sono rientrata nel 2016, ho capito che avevo bisogno del mio laboratorio e ho aperto questo spazio.”
Quali sono i piccoli gesti e azioni che intraprendi per avere un approccio sostenibile nel tuo lavoro e nella vita di tutti i giorni?
“Per quanto riguarda il lavoro cerco di avere un ciclo di produzione il più pulito possibile riciclando tutto il materiale di scarto, cercando anche di riciclare l’acqua del tornio, la faccio depositare in maniera tale da non intasare le tubature e recuperare il materiale. Per quanto riguarda i pezzi rotti di biscotto (ceramica dopo la prima cottura) li recupero per i test degli smalti, e presto riuscirò anche a restaurare tutti i pezzi rotti dopo la cottura a smalto (ceramica dopo la seconda cottura).
Sto studiando con una maestra giapponese il Kintsukuroi, si tratta di un metodo di restauro della ceramica nato in Giappone.
Sostanzialmente si vanno a riparare i pezzi che si rompono tramite l’applicazione di una resina naturale che si chiama urushi e volendo anche polvere d’oro o altri metalli preziosi. Si ricompone l’oggetto dandogli nuova vita e dargli nuovo valore.
La filosofia dietro a questo lavoro di restauro è quella di dare valore al vissuto, alle crepe, alle cicatrici nell’ottica di un consumo più sostenibile, perché si da nuova vita ad un qualcosa che altrimenti verrebbe buttato .Negli smalti non utilizzo ossidi o polveri nocive come piombo, cadmio e selenio soprattutto perché trattandosi di oggetti funzionali ad uso quotidiano sarebbe un problema sia per me inalare e maneggiare queste polveri che per il cliente finale.
Nella vita di tutti i giorni mi muovo a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici… insomma non ho un’auto.
Cerco di avere uno stile di vita più sostenibile possibile facendo la spesa al mercato, cercando di comprare direttamente dai produttori.”
Cosa fai per concederti una pausa durante le giornate di lavoro?
“Quando c’è bel tempo faccio due passi nel borgo, mi dedico una pausa caffè, bevo l’espresso amaro senza zucchero, con la merenda, chiacchiero con Valeria e Alessandra e mi sgranchisco spalle e collo dopo ore al tornio!”
Ringraziamo la nostra amica Anna, invitiamo tutti a scoprire le bellissime creazioni di Studio Delta Pottery e restate connessi al Blog Costadoro per scoprire la prossima intervista della rubrica ci vuole RespecTo!
Dal blog https://costadoro.it/blog/ci-vuole-respecto-intervista-studio-delta-pottery/