COSTA RICA – Intanto che l’espresso italiano tradizionale, assieme al vero caffè napoletano, sono coinvolti entrambi nell’iter burocratico per ottenere il riconoscimento dell’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità, in Costa Rica, la bevanda ha raggiunto un altro importante traguardo. Diventando ufficialmente, un simbolo patrio per tutto il Paese. Un passo avanti per cercare di riattivare i motori dell’economia locale. Leggiamo la notizia da ansa.it.
Costa Rica e caffè: un legame a doppio filo
Il presidente di Costa Rica, Carlos Alvarado, ha promulgato una legge approvata dal Parlamento con cui si dichiara il caffé “15/o simbolo patrio del Paese nello sviluppo economico, sociale e culturale”.
In un comunicato diffuso dall’ufficio stampa presidenziale, Alvarado ha sottolineato che
“conosciamo l’importanza che ha in questo momento di pandemia da coronavirus il settore produttivo per la riattivazione dell’economia”. Per questo, è stato anche firmato un progetto di legge che ha come obiettivo determinare un regime equo di relazioni fra produttori, beneficiari ed esportatori del caffé.
Inoltre le autorità costaricensi hanno colto l’occasione della consacrazione del caffé come ‘simbolo patrio’ per rivolgere un appello alla popolazione a partecipare in massa alla campagna di raccolta che comincerà in agosto e si estenderà fino a marzo 2021, e che finora ha avuto l’adesione di oltre 17.000 persone.
Il Costa Rica è considerato un piccolo produttore di caffé arabica e secondo i dati diffusi dal Dipartimento dell’Agricoltura statunitense, il suo raccolto complessivo, a cui contribuiscono piccole unità agricole, è stato nella passata stagione di 1,5 milioni di sacchi da 60 chilogrammi.