MILANO – Più controlli in Costa d’Avorio per eliminare la coltivazione illegale del cacao nei parchi nazionali e riserve forestali entro i prossimi cinque anni. A tale scopo, l’esecutivo prevede un piano per la distruzione delle piantagioni illegali e lo sgombero dei coltivatori abusivi dalle zone protette. Ne riferisce l’agenzia la Reuters citando fonti governative che preferiscono mantenere l’anonimato. Per i trasgressori potrebbero essere previste anche pene detentive.
Le misure avranno comunque applicazione graduale, nell’intento di minimizzare l’impatto sociale.
Secondo le stesse fonti, il piano verrà annunciato questa settimana in una riunione ad Abidjan dove funzionari della Costa d’Avorio e del Ghana discuteranno i dettagli della strategia comune per il regolamento dei prezzi.
I due maggiori produttori mondiali di cacao hanno riferito il mese scorso di voler fissare un prezzo minimo di 2.600 dollari per tonnellata a partire dalla stagione 2020/21.
Tuttavia, alcuni operatori del settore hanno avvertito che il piano potrebbe sovrastimolare la produzione, in particolare in Costa d’Avorio. E portare a sovraproduzione, con conseguente crollo dei prezzi.
Di qui la necessità di regolare e controllare la produzione interna.
Secondo stime delle autorità, circa il 25% del raccolto di cacao della Costa d’Avorio proverrebbe dalla coltivazione illegale nelle aree protette.