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COSTA COFFEE – Volano utili e fatturato grazie alle Olimpiadi e al caffè dei locali a marchio Costa

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MILANO – Volano utili e fatturato di Whitbread, brand cui fa capo Costa Coffee, grazie anche ai grandi eventi che hanno caratterizzato la primavera e l’estate londinese. Al giro di boa dell’esercizio 2012 (marzo-settembre), il colosso britannico del leisure, i cui 2.500 esercizi servono mensilmente 21 milioni di clienti, ha realizzato un fatturato di 1,02 miliardi di sterline, in crescita del 14,2% rispetto all’equivalente periodo dell’esercizio 2011.

Le vendite a parità di perimetro del gruppo segnano un incremento del 4,3%.

Gli utili ante imposte hanno visto un incremento dell’1,5% a 191,9 milioni di sterline.

Escludendo gli elementi non ricorrenti, l ‘utile sale a 193,4 milioni di sterline, con un incremento del 10,6%.

Un risultato che supera nettamente il consensus di 7 analisti espresso in un sondaggio condotto dalla stessa Whitbread, che mantiene comunque un profilo basso e non esclude un qualche rallentamento fisiologico nel corso del secondo semestre con l’esaurirsi dell’effetto Olimpiadi.

Alberghi e ristoranti presentano un fatturato in crescita del 10% a 705,9 milioni di sterline.

Il fatturato di Premier Inn Uk sale a 443,5 milioni di sterline (+12,9%), con un incremento del 3,7% delle vendite a parità di perimetro.

Giubileo di diamante, giochi olimpici e Paraolimpiadi hanno catalizzato i risultati nella capitale (+4,4%), ma i riscontri sono stati accettabili anche nel resto del paese (+1,9%)

La catena di alberghi economici ha incrementato il numero di stanze di quasi 1.600 unità per un totale di 49mila, con l’obiettivo di arrivare a 65mila entro il 2016.

Buoni anche i risultati della divisione ristoranti, che comprende brand quali Beefeater e Brewers Fayre, con vendite in crescita del 5,3% a 262,4 milioni di sterline (+3,4% a parità di perimetro).

Ma il big performer rimane sempre Costa Coffee. La catena di caffetterie fondata a Londra negli anni ’70 dai fratelli Sergio and Bruno Costa, dal 1995 nel portafoglio di Whitbread, chiude il primo semestre con un utile al netto degli elementi non ricorrenti in crescita del 29.9% a 36,1 milioni di sterline. Il fatturato aumenta del 25% a 313.4 milioni di sterline.

In Uk le vendite a parità di perimetro hanno evidenziato una crescita del 6,8% favorita dalle cattive condizioni meteo dell’estate.

Ben 87 i locali di nuova apertura cui va aggiunta una novantina di esercizi ristrutturati.

Le vendite di Costa Express (distributori automatici) evidenziano una crescita del 86,8%. Quasi 800 i nuovi punti vendita attivati, per un numero totale vicino ormai alle 2mila unità (1.986, per l’esattezza), di cui 400 in partnership con Shell.

Costa Emei (Europa, medio oriente, India) manda a consuntivo un +13,8% nelle vendite, con 16 nuovi locali. I buoni risultati in medio oriente hanno compensato le difficoltà in Europa centrale.

Performance brillanti anche per Costa Asia, in particolare in Cina, dove le vendite a parità di perimetro sono cresciute del 19,2% e le 37 nuove aperture hanno portato il numero dei locali a un totale di 201.

Costa è presente in 25 metropoli cinesi. Nel primo semestre ha aperto inoltre un locale a Singapore.

Chris Rogers, che è l’attuale direttore finanziario di Whitbread, è anche il numero uno in pectore di Costa Coffee. Ebbene lui esclude che le polemiche che stanno investendo Starbucks Uk; dopo le rivelazioni dell’inchiesta Reuters della scorsa settimana; possano impattare il mercato britannico dei coffee shop.

A essere sincero credo che il clamore creatosi attorno a Starbucks sia controproducente per tutti i grandi marchi” ha dichiarato Rogers in un’intervista al Guardian.

“Tutti da Costa”

Profilo basso anche rispetto agli inviti al boicottaggio da parte della società civile e alle dichiarazioni di alcuni politici. In particolare quelle fatte dalla presidente della commissione bilancio del parlamento inglese Margaret Hodge. Che nel corso del programma informativo della Bbc Newsnight ha detto: “Da domani non andrò più da Starbucks, penso che dovremmo andare tutti da Costa.

Hodge ci ha fatto un’eccellente pubblicità a Newsnight – ha aggiunto Rogers – ma non penso che ciò avrà un qualche riflesso nelle nostre cifre”.

“Whitebrad paga tutte le tasse”

Una frecciata, anche se indiretta, all’acerrimo concorrente americano è stata rivolta invece dal ceo della capogruppo Andy Harrison. Che ha sottolineato come Whitbread pagherà anche quest’anno 19 milioni di sterline a titolo di imposta sulle società.

Siamo una grazie azienda britannica e paghiamo per intero la corporation tax del 25%” ha dichiarato Harrison in un’intervista a Your Money.

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