MILANO – Il caffè fa bene alla salute e molte delle controindicazioni diffuse in passato sono smentite dalle più recenti ricerche mediche. Ci sono insomma molti falsi miti da sfatare e molti pregiudizi invalsi da sradicare. Così il dottor Sebastiano Marra – direttore del Dipartimento Cardiovascolare del Maria Pia Hospital nonché ex primario di Cardiologia dell’ospedale Molinette – in un’intervista al Corriere Torino, di cui riportiamo di seguito i passaggi salienti
TORINO – Alzi la mano chi non si è mai sentito dire dal medico che il caffè fa male alla salute. Un mito difficile da sfatare, secondo il dottor Marra.
«Se uno ha male a un piede — racconta — gli consigliano di non bere caffè, se uno ha mal di pancia lo stesso. E così via per qualunque malanno. Allora ho voluto approfondire se c’erano ragioni scientifiche per boicottare questa bevanda».
Così Marra, con l’aiuto di numerosi volontari, ha condotto uno studio dal 2010 al 2018 sugli stili di vita di 13 mila piemontesi di ogni età. In particolare sulla loro abitudine a concedersi un espresso durante la giornata o magari un decaffeinato dopo un’abbondante cena.
Un risultato quasi rivoluzionario: il caffè fa bene alla salute
Dall’analisi dei dati, avvenuta nei primi mesi del 2019, emerge un risultato quasi rivoluzionario: «Il caffè fa bene alla salute», ha affermato Marra durante le Giornate cardiologiche torinesi.
Il medico è giunto a questa conclusione analizzando le risposte dei partecipanti allo studio. Anzitutto va detto che ben l’85% degli intervistati riferisce di consumare caffè; la maggioranza lo preferisce dolce e in media si bevono due tazzine al giorno, anche se qualcuno arriva a cinque.
«È emerso — rivela il medico — che chi consuma caffè è meno ansioso, più tonico e non ha disturbi del sonno. Questi ultimi, semmai, possono essere ricondotti a una questione di età».
Insomma, il caffè fa bene alla psiche. Ma anche al fisico.
Secondo i dati raccolti, la bevanda non fa alzare la pressione, non è causa di aumento del colesterolo o del rischio di diabete. E non è un segnale del fatto che la persona conduce una vita troppo sedentaria o tende all’obesità.
L’invito dei medici quindi si potrebbe ribaltare. «Bevete caffè», altro che «eliminatelo»: quest’ultimo non è che un pregiudizio, rimarca Marra.
«Un pregiudizio, in realtà, più legato alla caffeina, che è un eccitante e viene percepita come una droga, dunque come qualcosa di pericoloso. A ciò si aggiungono gli strascichi di un articolo pubblicato nel lontano 1981 sul New England Journal of Medicine in cui si associava l’assunzione del caffè a un elevato rischio di sviluppare tumore del pancreas. Poco tempo dopo, la tesi è stata confutata dall’autore stesso, ma la notizia non ha avuto uguale risonanza e sul caffè è rimasta molta confusione, anche in ambito medico».
Di qui la curiosità del medico di andare ad analizzare gli effetti veri che l’espresso o una delle sue sempre più numerose versioni provocano. I risultati raggiunti, per altro, vanno nella stessa direzione di quelli di due ricerche, una europea e una americana, che hanno coinvolto 250 mila individui per vent’anni.
Test che hanno messo in luce che chi beve caffè ha il 10% in meno di rischio di morte sia cardiovascolare sia per tumore. «Il segreto dei suoi poteri salutari — riprende Marra — è racchiuso nel chicco, che è il prodotto in natura con il maggiore contenuto di sostanze antiossidanti. Anche per questo, l’effetto benefico del caffè è identico, che si tratti di decaffeinato o di caffè normale».