MILANO – Il caffè da coltura cellulare non è più una semplice curiosità da laboratorio, bensì una prospettiva concreta, anche a livello commerciale. La prima pietra miliare nel campo della biotecnologia applicata al caffè è stata posta dai finlandesi del VTT Technical Research Centre.
I ricercatori di questa istituzione statale, che ha sede a Espoo, a nord della capitale Helsinki, hanno ottenuto, l’anno scorso, il primo caffè creato a partire dalle cellule della pianta.
Una startup francese punta ora a trasformare il concetto in un prodotto industriale. Obiettivo: produrre caffè in lattina, senza far crescere un solo chicco in piantagione.
Stiamo parlando di Stem, una società hi-tech i cui soci fondatori sono: Tom Clark, torrefattore e commerciante, Henri Kunz, specialista di proprietà intellettuale nel settore delle biotecnologie, e Chahan Yeretzian, direttore del Coffee Excellence Center presso l’università di scienze applicate di Zurigo, scienziato di fama mondiale, noto ai lettori di Comunicaffè.
Stem ha ottenuto un finanziamento pre-seed, da un’azienda leader giapponese, pochi giorni dopo la sua costituzione a Parigi. E ha ora in atto un seed round da 4,5 milioni di euro.
Come già scritto in un nostro articolo, l’idea di produrre il caffè a partire dalle cellule della pianta risale addirittura a una cinquantina di anni fa. L’anno scorso, il sogno è diventato realtà, grazie a VTT, con la quale Stem ha stabilito una collaborazione attraverso Yeretzian.
L’agricoltura cellulare – finalizzata alla produzione biotecnologica di prodotti cellulari vegetali, a fini alimentari – è considerata la nuova frontiera in campo agricolo.
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