domenica 22 Dicembre 2024
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Così a Torino un giovane imprenditore rilancia Peyrano, l’iconico cioccolato

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MILANO – All’ombra della mole rinasce dalle sue ceneri un nome iconico del luxury food torinese, da oltre 140 anni sinonimo di cioccolato di eccellenza: Peyrano. Dopo il fallimento, l’azienda è stata rilevata da un giovane imprenditore, che intende coniugare tradizione e innovazione per rilanciare un marchio storico dell’illustre cioccolateria piemontese. Scopriamo come nel racconto di Leo Rieser per Repubblica.

È passata quasi in sordina, lo scorso 17 dicembre, la riapertura di Peyrano, illustre bottega del gusto torinese. Questo basso profilo rientra, oltre che nella consueta riservatezza sabauda, nel modus operandi di Alessandro Pradelli, 35 anni, ingegnere e dinamico imprenditore.

Laurea a pieni voti al Politecnico di Torino, Prandelli ha lavorato per il Boston Consulting Group, prima in Turchia e poi negli States. Mentre in Italia ha avviato un progetto dedicato a scrittori esordienti e, meno di due anni fa, ha aperto in Usa “Enzo”, azienda che distributrice caffè al Ginseng (e relative macchine) di origine nostrana.

Custode delle tradizioni

È però con Peyrano partecipando, dopo vari mesi di chiusura (i Peyrano avevano lasciato, sotto il peso di debiti milionari, a inizio anno) all’asta fallimentare e rilevando l’impresa che corona l’obiettivo di rilanciare un marchio del luxury food.

L’idea di Alessandro è esercitare una funzione di custodia della tradizione. E, a tale scopo, a sette dipendenti preesistenti, la cui veterana è in azienda dal 1966, è stato affiancato un giovane tecnico. Un’operazione che consente di preservare la qualità del prodotto, rimasta, nonostante le vicissitudini, all’altezza della fama.

L’effetto “Ratatouille”

Dopo l’ammodernamento e la messa in sicurezza degli impianti, lo sforzo è indirizzato a recuperare la clientela agendo su tre sentimenti: la cognizione del voler bene attraverso un dono, l’autosoddisfazione (l’anglosassone self-indulgence) e il ricordo dell’infanzia.

L’effetto “Ratatouille” in Alessandro scaturisce al ricordo di quando metteva a soqquadro le scatole multipiano Peyrano per trovare i cioccolatini alle noci, i suoi, allora come oggi, favoriti. Ma non dimentichiamo che Pradelli è un ingegnere meccanico e la meticolosità è la sua cifra.

I celebri giandujotti di Peyrano in due versioni

Ecco che i giandujotti vengono proposti in versione stampata tecnologicamente perfetta (incarto oro) e in versione estrusa (incarto argento) più granulosa e irregolare, ricca di nocciola.

Le impeccabili confezioni racchiudono una ventina di referenze. Le più iconiche sono quelle al liquore: l’inimitabile Alpino, il Grappino (ricetta segreta della maison) e, dalla primavera, il Preferito alla ciliegia. Ambita preda anche le già citate noci, i cuori, i favoriti e i grappoli.

Peyrano è a Torino, Corso Moncalieri 47. Aperto dall 10.30 alle 19.30 Chiuso domenica e lunedì

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