MILANO – Cocktail ricette, segreti, degustazioni. I cocktail sono come la musica, o il Superenalotto: le combinazioni che si possono sperimentare sono infinite, tante da poterne assaggiare uno diverso al giorno ed essere sempre lontani dall’averli provati tutti.
Avreste mai immaginato, infatti che esistono cocktail a base di caffè e limone? E che sono anche buonissimi? Lo dimostra il lungo successo di un cocktail chiamato Black Magic, che scorre a fiumi in Florida.
Anche perché, teoricamente, si potrebbe servire solo lì. Il suo copyright, infatti, lo detiene il Mai-Kai Bar, in una delle migliori catene di ristoranti tropicali al mondo, che il copyright lo ha posto anche su parecchie altre creazioni.
Le versioni del cocktail Black Magic che circolano al di fuori della Florida sono tutte un po’ improvvisate, come le imitazioni della Coca Cola, che non tirerà fuori la ricetta manco in caso di rapimento del Ceo.
Ma forse (forse), sbirciando fra i suggerimenti, un Black Magic possiamo provare a farcelo in casa, a miglia di distanza. Provando.
P.S.: Se vi dicessimo che vi sono benefici del caffè e limone vi potremmo convincere (di più)?
L’Houdini dei liquidi
Il Mai-Kai Bar è uno dei più famosi ritrovi tiki, lo stile ispirato all’omonima divinità polinesiana, e ha servito il suo primo cocktail nel 1956. In quel periodo aveva in forze nello staff il leggendario Mariano Licudine, un bartender filippino così famoso da essere soprannominato “l’Houdini dei liquidi”.
Licudine miscelò il primo Black Magic intorno al 1959, nella prima sede del Mai-Kai di Oakland Park, e se si fosse trattato di un’intuizione notturna messa in pratica o di un tentativo random, non si sa.
Quello che conta è che funzionò. Proprio in questi giorni, il Black Magic, che è poi diventato uno dei suoi cavalli di battaglia, è tornato al top delle richieste, finalmente libero dall’equivoco di essere considerato, in un sacco di posti, un cocktail per Halloween.
«Il caffè, in realtà, è un accenno», spiega al sito punchdrink.com Jeff Berry, l’attuale proprietario del Mai-Kai, per rispondere a chi ha sempre obiettato (prima di assaggiarlo) che il caffè in un cocktail tropicale fa venire i brividi al solo pensiero.
In realtà il Black Magic non è l’unico cocktail in cui l’aggiunta di caffè può sembrare strana. È presente anche in altri di cui l’ingrediente principale è il lime, o nel Mr. Bali Hai (un altro tiki che troveremo l’occasione di esplorare), che è a base di succo d’ananas.
Ma fra tutti, il Black Magic è quello ritenuto la vera leggenda dell’uso del caffè come arma impropria.
Qual è la ricetta del cocktail Black Magic?
Gli imitatori hanno provato a mixare vodka, succo di limone e liquore al caffè. Naaaa! Jeff Berry su Punchdrink.com suggerisce invece che la base alcolica è di rum bianco e nero (e come non potrebbe esserlo, ai tropici).
Mentre il caffè è quello fresco che si beve in tazzina. Considerato che si è lasciato sfuggire anche la faccenda “accenno”, un tentativo domestico si può già fare. La dose più difficile da calcolare è probabilmente quella del succo di frutta fresco, e capire quale si accompagna meglio.
Le voci del web puntano molto sui succhi agrumati (caffè e aranciata continuano a far pensare alla lavanda gastrica, evidentemente ci sbagliamo). Ma ogni singola ricetta del Black Magic che trovate sui forum e sulle pagine dedicate ai cocktail (qualcuna insinua anche la presenza dello sciroppo di miele) è segnalata come puro “tributo”.
Insomma, se questa misterioso cocktail di cui l’unico certezza sono il ghiaccio (tanto) e quella fettina di limone sull’orlo del bicchiere che sembra un presagio per gusti forti, dovesse diventare la vostra ossessione, non vi resta che una cosa: prendere un aereo e andarvelo a gustare in Florida. In un Mai-Kai bar originale.