MILANO – Una tazza su cinque di caffè bevuta nel mondo è di Nestlé. Così il capo dei marchi del caffè del colosso svizzero David Rennie, durante il 2022 Nestlé Investor Seminar, che si è svolto il 29 novembre a Barcellona. Un primato significativo, ma anche una “grande responsabilità” nei confronti dei consumatori di tutto il mondo e dell’intera industria del caffè ha aggiunto Rennie.
Le vendite dei marchi del caffè di Nestlé sono ammontate, nell’esercizio 2021, a 22,4 miliardi di franchi svizzeri (22,72 miliardi di euro), pari a una quota del 22% su scala mondiale. Il principale rivale, Jde Peet’s, si ferma all’8%.
L’Europa rimane il principale mercato della multinazionale svizzera, con una share del 38%, seguita da nord America (27%), Asia, Africa e Oceania (22%), America latina (8%) e Grande Cina (5%).
Una volta, Nestlé era sinonimo soprattutto di caffè solubile Nescafé.
Oggi vuol dire innanzitutto Nespresso. Il caffè porzionato conta infatti per il 40% delle vendite, nettamente davanti al solubile (31%), alle panne per il caffè (10%), al caffè torrefatto tostato (5%) e al ready-to-drink (4%). Il segmento del fuori casa conta per il 10%.
Ma come punta Nestlé a consolidare la propria indiscussa leadership nel mercato del caffè confezionato?
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