MILANO – L’intelligenza artificiale sta entrando nella vita di tutti noi e anche nell’industria del caffè. Tra gli innovatori che si stanno muovendo pionieristicamente in questo campo c’è il torrefattore danese Bki, che ha sta provando ad applicare l’IA nel dosaggio delle componenti delle sue miscele adottando degli algoritmi sviluppati dall’Istituto danese di tecnologia (Dti) e successivamente sottoposti, per un audit, agli esperti dell’Istituto Fraunhofer per l’ingegneria di produzione e d’automazione (Ipa). Il progetto è valso a Bki il premio Danish AI Awards 2022.
Sino a oggi, la creazione delle miscele si è basata su un processo continuo di prova ed errore estremamente complesso e laborioso. Per creare una miscela con qualità e caratteristiche costanti bisogna infatti tenere conto del variare dei profili quantatitivi e qualitativi delle diverse origini, che vanno dunque ogni volta ricombinate e ribilanciate.
Il Dti ha creato, per conto di Bki, degli algoritmi rispetto a criteri di gusto, qualità e costo.
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