domenica 22 Dicembre 2024
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Così l’Ico punta a definire il minimo vitale per i produttori

La Task Force pubblico-privato dell’Ico ha varato quattro studi pilota volti a stabilire i parametri di reddito minimo vitale (living income benchmark). Questi parametri si propongono di rispondere alla domanda: “Quanto deve guadagnare un nucleo familiare in un determinato luogo, considerando tutte le fonti di reddito, affinché possa avere un tenore di vita dignitoso?” Gli studi saranno condotti dalla società di consulenze olandese NewForesight e avranno il supporto di due autorevoli e influenti piattaforme regionali: Promecafé e Asean Coffee Federation

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MILANO – Più volte abbiamo affrontato, su Comunicaffè e Comunicaffè International, il concetto di prezzo equo e giusta remunerazione del produttore. L’Ico ha recepito, da alcuni anni, nelle proprie priorità programmatiche i concetti di prosperità, sostenibilità e inclusività del settore del caffè, quali obiettivi primari da conseguire nella costruzione di una filiera del caffè resiliente.

La Task Force pubblico-privato dell’Ico (Cpptf) punta ora a passare dalla formulazione dei principi alla definizione concreta di obiettivi misurabili.

Il primo passo è costituito dal varo di quattro studi pilota, in altrettanti paesi membri – Angola, Honduras, Ruanda e Togo – volti a stabilire i parametri di reddito minimo vitale (living income benchmark).

Detti parametri si propongono di rispondere alla domanda: “Quanto deve guadagnare un nucleo familiare in un determinato luogo, considerando tutte le fonti di reddito, affinché possa avere un tenore di vita dignitoso?”.

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