TORINO – Nel Museo Lavazza che sorge all’interno di Nuvola, le sale sono state studiate per offrire al visitatore un’esperienza totalmente immersiva, grazie alle potenzialità della tecnologia e dell’interattività. Come spiega Fabrizio Castagnotto su TecnoGazzetta, ciò consente di accrescere il coinvolgimento del visitatore, che è libero di personalizzare la sua visita.
Le installazioni multimediali interattive, infatti, possono essere attivate a piacimento appoggiando una tazzina, fornita ai visitatori, che integra il trasmettitore passivo a tecnologia RFID, su dei piattini digitali posizionati lungo tutto il percorso museale.
Un’interessante installazione interattiva in video mapping che si può ammirare all’interno del museo è quella situata nella prima sala.
Si tratta di un libro realizzato in legno che il visitatore può sfogliare con un solo gesto della mano. Il tutto grazie a numerosi sensori di presenza che consentono un corrispondente scorrere dei contenuti. Questi sono ricreati grazie all’utilizzo del proiettore laser PT-RZ470 di Panasonic installato all’interno del soffitto sovrastante.
L’importanza della videoproiezione immersiva
Oltre all’interattività, la videoproiezione è in effetti uno degli aspetti più caratterizzanti del museo. Diverse installazioni sono create mediante l’utilizzo dei videoproiettori Solid Shine a tecnologia DLP di Panasonic. In particolare sono impiegati il modello PT-RZ470, PT-RZ660 da 6000 Ansi lumen e PT-RZ770 da 7000 lumen.
Quest’ultimo è utilizzato per la proiezione principale del museo all’interno della sala Universo. Qui sono posizionati 8 proiettori PT-RZ770 DLP con ottica wide 0,8 ÷ 1:1 ET-DLE085. Lo scopo: ricreare una multiproiezione immersiva in edge blending altamente scenografica a 360° su una superficie ellittica costituita da una tenda a fili con un raggio di curvatura che varia continuamente.
La scelta di creare un museo interattivo è dettata principalmente dai nuovi trend del settore. Marco Amato, il Direttore del Museo Lavazza, afferma, infatti, che “Oggi è indispensabile utilizzare le nuove tecnologie per rendere un museo attrattivo per il pubblico.”