lunedì 23 Dicembre 2024
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Così la SCA ha dato impulso alla ricerca scientifica sull’acqua e il caffè

La coordinatrice nazionale Cristina Caroli racconta come la Specialty Coffee Association (all’epoca SCAE) ha posto le basi, nel 2015, per il primo studio sistematico sul rapporto tra le diverse componenti dell’acqua e la qualità percepita nella tazzina di caffè.

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MILANO – Il grande interesse per l’elemento acqua per il caffè prende il via da una iniziativa della SCA Specialty Coffee Association. Così come ci racconta Cristina Caroli (FOTO) – Coordinatrice Nazionale.

SCA e acqua: un interesse che parte dal 2015

Nel giugno 2015, la SCA riunisce un gruppo di esperti presso il Centro per la Chimica Analitica e Fisica di Zurigo in Svizzera.

Lo scopo era quello di fornire una chiarezza scientifica su basi certe- Di come le diverse componenti dell’acqua abbiano un impatto sulla qualità percepita nella tazzina di caffè. La SCA ha finanziato la ricerca con i propri fondi.

Una ricerca condotta e testata dal Dr. Marco Wellinger dell’Università di Scienze Applicate di Zurigo

In collaborazione con il Dr. Samo Smrke e Dr. Chahan Yeretzian. Uno studio che si è rivelato una pietra miliare in tutto il settore. Nonché autentico starter di una consapevolezza del ruolo che gioca l’acqua per la qualità in tazza.

“Del resto,” – prosegue Cristina Caroli – “forse, avremmo potuto soffermarci a riflettere. Una bevanda che composta fino a oltre il 98%di acqua, a seconda del metodo di estrazione, è sicuramente una bevanda fortemente influenzata da questo elemento.

Sull’acqua molte le vere e proprie leggende metropolitane

Ma la verità scientifica sull’acqua  è stata sancita da questa ricerca voluta da SCA, allora SCAE. I risultati sono a disposizione dei soci della nostra Associazione fin da giugno  2015.

Prosegue Caroli. “Il positivo fermento, la voglia di sapere, la voglia di sperimentare sono cresciut. Innanzitutto a partire dall’interno della nostra associazione. Questa spinta virtuosa, sta portando in alto la competenza, la conoscenza. Così come le strumentazioni che vengono utilizzate e le proposte tecnologiche.

Vengono condivise informazioni. Vengono fatti incontri. Inoltre vi sono soci che stanno sviluppando l’utilizzo comparato di differenti acque per il caffè come prassi di assaggio.

SCA è da sempre all’avanguardia per la ricerca  della qualità in tazza

Attraverso la conoscenza profonda, l’utilizzo di attrezzature eccezionali, e la crescita professionale degli operatori.

La Coordinatrice SCA ITALY sottolinea, “Il tema acqua, come molti altri di rilevante importanza per chi desidera conseguire la qualità, e soprattutto mantenerla tazza dopo tazza, è argomento dei corsi di formazione dei Coffee Diploma System, di molti incontri della community, dello scambio virtuoso che tanti nostri soci hanno adottato come pratica.

SCA crede profondamente nella ricerca, nella sperimentazione, nell’avanguardia tecnologica e crescita di competenza di tutto il comparto, e indica il percorso di eccellenza,  attraverso strumenti di codifica sensoriale e di estrazione del caffè secondo parametri tecnici che eliminano molte delle variabili: Flavour Wheel, Coffee Brewing Control Chart, ad esempio”.

Conclude Cristina Caroli “Come SCA ITALY, siamo felici e compiaciuti di essere un polo catalizzatore della ricerca e della qualifica professionale a 360° mettendo a disposizione strumenti e know how, per il comune obiettivo di elevare la qualità della tazzina e la preparazione degli operatori; per un caffè davvero migliore per tutti e una immagine di spessore e qualificante della caffetteria italiana

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