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venerdì 22 Novembre 2024
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Così La Niña condiziona il clima e i mercati del caffè

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MILANO – Tutta colpa della Niña: il corrispettivo negativo del Niño, che consiste in un raffreddamento della temperatura delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico centrale e orientale. Anche La Niña, al pari del Niño, influenza, con una serie di reazioni a catena, il clima dell’intero pianeta. E conseguenze per tutte le attività agricole, compresa la coltura del caffè.

Alcune aree – in particolare, Australia, Indonesia e Filippine – vedono, di norma, un aumento della piovosità.

Ciò vale pure per le regioni più meridionali dell’Africa e per il nord del Brasile. Un’altra conseguenza della Niña è il rafforzarsi dei monsoni nel sudest asiatico e sull’India.

In compenso piove di meno nel Brasile meridionale, compresa la cintura del caffè, dove si teme che le precipitazioni irregolari e scarse possano incidere negativamente sulla fioritura del prossimo raccolto (2023/24).

La settimana scorsa si sono avute piogge leggere, che hanno parzialmente alleviato lo stress vegetativo legato alle perduranti condizioni di siccità.

Ma non hanno portato cambiamenti sostanziali. Il tutto, mentre si continuano a nutrire molti dubbi anche sulla reale entità del raccolto appena concluso, che potrebbe rivelarsi inferiore alle previsioni iniziali, già non particolarmente ottimistiche.

Safras & Mercado ha annunciato un taglio alla propria stima sulla produzione 2022/23.

Indicazioni preoccupanti giungono anche da Cooxupé, la massima cooperativa caffearia del Brasile.

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